Ucraina, Sondrio contro la guerra
Sondrio contro la guerra. Questo il titolo del documento con il quale un gruppo di cittadini e cittadine del capoluogo e dei comuni del mandamento presenta all'opinione pubblica gli obiettivi della sua azione per contribuire anche dal nostro territorio alla costruzione di una prospettiva di pace in Ucraina. Il documento è stato a oggi sottoscritto da orina Bera, Simone Del Curto, Maurizio Gemmi, Franco Gianasso, Marisa Gualzetti, Cinzia La Fata, Augusta Pizzocri, Federico Pollini, Carlo Ruina, Angelo Costanzo, Massimo Libera, Luciana Bettolatti, Fausto Colombera, Egidio Sertori, Claudio Protto, Vincenzo Servile, Piero Farina, Alberto Maspero, Maria Pia Conca, Milena Valli, Carlo Barlassina. Chiaramente le adesioni sono sempre possibili.
E domani, sabato 21 maggio 2021, si terrà una manifestazione contro la guerra. L'appuntamento è in piazzale Bertacchi alle 11. Sono previsti brevi discorsi ai partecipanti alternati da brani musicali.
Ucraina, Sondrio contro la guerra
Spiegano i promotori: "Sondrio contro la guerra non è il nome di una nuova associazione, è la denominazione con la quale alcuni cittadini/e di Sondrio e dei comuni del mandamento promuoveranno nei prossimi giorni iniziative contro la guerra in Ucraina".
"Dopo l’aggressione russa del 24 febbraio abbiamo partecipato alle varie iniziative contro la guerra come esponenti del mondo delle associazioni, del sindacato e della politica o come semplici cittadini e cittadine. A due mesi e mezzo dalla brutale aggressione russa siamo profondamente preoccupati per la situazione che si è determinata. La guerra, che già ha causato morte e distruzione, è entrata in una fase pericolosissima che potrebbe portare ad un suo allargamento con il rischio della terza guerra mondiale e dell’apocalisse nucleare. Da un conflitto che mirava a difendere l’Ucraina dall’invasione siamo passati ad un secondo tempo nel quale l’obiettivo dell’amministrazione americana e della NATO è quello di impegnare la Federazione russa in un lungo ed estenuante conflitto di logoramento. L’escalation è nelle parole e nei fatti con un massiccio invio di armi e lo stallo delle trattative. Stante la situazione, avvertiamo l’urgenza di un rinnovato impegno per la pace. Porre fine al conflitto è importante anche per ridare spazio a temi che la guerra ha messo in una zona d’ombra come il cambiamento climatico, la crisi sanitaria, la povertà. Invece di investire su queste emergenze, risorse cospicue vengono oggi dirottate nel riarmo, come dimostra anche nel nostro paese l’innalzamento delle spese militari".
Cosa chiedono i firmatari del documento e a chi si rivolgono
Ecco le richieste: "Focalizzeremo la nostra iniziativa pacifista su due obiettivi. Il primo è Far pressione sul governo Draghi e sulla larghissima maggioranza bipartisan, che ne sostiene le scelte di politica estera, perché pongano fine all’invio di armi deciso forzando lo spirito pacifista dell’articolo 11 della Costituzione “L’Italia ripudia la guerra…”. Il nostro paese deve recuperare, insieme agli altri paesi d’Europa, una propria autonomia dagli USA e proporsi in un ruolo di mediazione. Si tratta di un percorso difficile, ma è l’unico modo per evitare la catastrofe".
"Il secondo punto è diffondere una cultura della pace contro ogni militarismo e nazionalismo".
"Ci rivolgiamo a tutti i cittadini che, come noi, avvertono sgomento per lo slogan “vincere la guerra” e si pongono con angoscia la domanda: “Dove ci sta portando l’escalation in corso?”. Pensiamo che anche nella nostra provincia la maggioranza dei cittadini sia oggi contraria all’invio di ulteriori armamenti. A questi cittadini diciamo che occorre costruire momenti di mobilitazione per far cambiar linea al governo. Deve prevalere il buon senso, perché la guerra produce morte e distruzione per Ucraini e Russi, ma ha e avrà costi anche per i paesi europei e per l’Italia. Chi li pagherà, visto che già oggi essi vengono scaricati sul mondo del lavoro e sugli strati sociali più deboli con l’inflazione, la crisi di alcuni settori e la stagnazione economica?".
Le azioni
"Lavoreremo in coordinamento con altre realtà che nella nostra provincia perseguono i nostri stessi obiettivi. Nello stesso tempo saremo aperti alla collaborazione con quanti, nei partiti e fuori dai partiti, prendono le distanze dalle politiche fin qui seguite. Prevediamo iniziative per intercettare l’opposizione alla guerra che c’è tra la gente, proveremo a coinvolgere i giovani proponendo controinformazione e costruendo con loro proposte culturali e momenti di riflessione".