Maxi emergenze e rischio non convenzionale: un corso per preparare gli operatori sanitari
Esperti di rischi di natura chimica, biologica, nucleare e radiologica per preparare chi deve soccorrere la popolazione.
Preparare operatori e strutture sanitarie a rispondere in maniera efficace a situazioni di crisi e di emergenza derivanti da calamità, azioni terroristiche o conflitti: è l'obiettivo del primo corso base ospedaliero sulle maxi emergenze e rischio non convenzionale che si è tenuto nei giorni scorsi nell'Aula magna dell’Ospedale di Sondrio, organizzato dall'Asst Valtellina e Alto Lario in collaborazione con l’Istituto di scienze e tecnologie chimiche Giulio Natta, il Cnr di Milano e il Corpo Militare dell’Ordine di Malta Italia.
Maxi emergenze e rischio non convenzionale: un corso per preparare gli operatori sanitari
Rispondere in maniera pronta ed efficace in caso di calamità, disastri e conflitti, di natura chimica, biologica, nucleare o radiologica, a questo deve essere preparato il sistema sanitario, già messo a dura prova dalla pandemia. È compito di ogni ospedale formulare piani di emergenza interna per la sua rapida evacuazione o per l'accettazione di un elevato numero di pazienti, in raccordo con il Piano dell'emergenza regionale e il Piano di difesa civile nazionale e provinciale. Il corso tratta argomenti legati ai rischi, sia per la salute umana che per l'ambiente, derivanti dalla presenza non controllata di materiali industriali pericolosi dovuti a perdite o sversamenti accidentali di sostanze tossiche o nocive, dall'impiego di armi non convenzionali per scopi criminali o bellici. Grazie alla presenza di personale dell'Unità territoriale "Primo" del Corpo Militare dell'Ordine di Malta Italia, sotto il comando del colonnello Renato Mazzon, sono stati descritti i sistemi più all'avanguardia per la rilevazione e l'identificazione delle sostanze pericolose, i dispositivi per la protezione individuale e le tecniche di decontaminazione e mitigazione del rischio.
Tra i docenti del corso figura anche il capitano Matteo Guidotti, chimico e primo ricercatore presso il Cnr di Milano, coordinatore della Sezione sul rischio Cbrn (chimico, biologico, nucleare e radiologico), uno dei maggiori esperti di armi chimiche a livello internazionale. Il corso è strutturato in moduli didattici di lezione frontale sugli aspetti teorici e sulle linee guida e in moduli pratici interattivi, in cui i partecipanti hanno potuto manipolare strumenti, materiali e dispositivi di uso civile e militare, partecipare a discussioni e assistere, in modo dinamico e interattivo, all’allestimento in emergenza di una postazione di decontaminazione del personale da pulviscolo radioattivo.
In giugno il corso sulle maxi emergenze sarà replicato a Sondalo
Responsabile scientifico del corso è la dottoressa Alessandra Rossodivita, direttore della struttura complessa di Programmazione strategica, Risk management e Qualità dell'Asst, esperta in bioemergenze e medicina dei disastri. Su tali tematiche ha pubblicato lavori scientifici, ha partecipato a corsi e progetti della Nato nell'ambito del Programma Sps, Science for peace and security, e collabora con il Ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità. Il buon esito dell'iniziativa, una prima assoluta per la provincia di Sondrio, che sarà replicata nel mese di giugno all'Ospedale di Sondalo, è testimoniato dalla larga partecipazione e dalla qualità degli interventi.
"Non è purtroppo un'evenienza rara - spiega la dottoressa Rossodivita - che a seguito di una maxi emergenza, di un evento calamitoso naturale o causato dall'uomo, uno o più ospedali si trovino a dover soccorrere un gran numero di feriti, a fronte di servizi, calibrati per lo svolgimento del normale carico di lavoro delle urgenze, che si rivelerebbero inadeguati. Per gli operatori di area critica e dell'emergenza la conoscenza base del rischio non convenzionale in ambito di medicina delle catastrofi è fondamentale - prosegue -, e questo corso intende raggiungere obiettivi importanti ma accessibili, tra cui fornire un metodo per la gestione di questi scenari e conoscenze sulle metodiche di triage, oltre a identificare i ruoli sanitari e logistici nelle maxi emergenze".