Giornata della legalità a Sondrio
Una rappresentanza di alunni e di studenti ha partecipato alla cerimonia organizzata dal Comune davanti al Tribunale.
Nella Giornata della legalità, istituita nel 2002 per commemorare le vittime di tutte le mafie, questa mattina, davanti al Tribunale, per iniziativa del Comune di Sondrio, si è svolta la cerimonia ufficiale alla presenza del sindaco Marco Scaramellini, del prefetto di Sondrio Roberto Bolognesi, del presidente della Provincia Elio Moretti, del presidente e del segretario dell'Associazione nazionale magistrati, sezione di Sondrio, rispettivamente Michele Posio e Stefano Latorre.
Sono intervenute anche rappresentanze degli alunni della scuola secondaria di primo grado "Torelli" e degli studenti dell'istituto "De Simoni-Quadrio", accompagnati dai loro insegnanti, con la presenza di Maria Maddalena Ricciardi dell'Ufficio scolastico provinciale di Sondrio. Dagli approfondimenti e dalle riflessioni sulle stragi di mafia i ragazzi hanno ideato e realizzato due cartelloni per raccogliere pensieri e sensazioni che hanno appoggiato al muro esterno dell'edificio.
Strage di Capaci
Il 23 maggio di trent'anni la strage di Capaci, con l'uccisione del giudice Giovanni Falcone con la moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della scorta, aveva sconvolto un'Italia che pure aveva già conosciuto la spietatezza della criminalità organizzata, colpita al cuore da una violenza inaudita. Meno di due mesi dopo, il 19 luglio, sarebbe toccato a Paolo Borsellino e ai cinque uomini della sua scorta. Negli interventi che si sono susseguiti davanti all'ulivo piantato dal Comune di Sondrio, su iniziativa dell'assessore Barbara Dell'Erba, aderendo al progetto di Regione Lombardia, è stato ribadito il no alla violenza e rinnovato l'impegno nel contrastarla. Le nuove generazioni devono innanzitutto conoscere e approfondire per essere consapevoli di quanto è avvenuto e del pericolo tuttora rappresentato dalle mafie. Il ricordo del sacrificio compiuto dai due magistrati, amici fin dalla giovinezza, del coraggio di chi sapeva di andare incontro alla morte deve ispirare le nostre azioni.
In una delle aiuole nello spazio antistante il Tribunale, il valore simbolico dell'ulivo piantato nel dicembre scorso è evidenziato nella targa apposta a pochi metri di distanza, sulla quale si legge: "In memoria delle stragi mafiose in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellini e gli Uomini e le Donne della scorta".