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Gli agghiaccianti dettagli dell'omicidio di Laura Ziliani

A muovere gli assassini forse degli interessi economici.

Gli agghiaccianti dettagli dell'omicidio di Laura Ziliani
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Lascorsa settimana  è arrivata la confessione di Mirto Milani: il 28enne lecchese, di Calolzio, fidanzato della primogenita della vittima e in carcere dal 24 settembre scorso, ha raccontato il delitto nel corso di un lungo interrogatorio. Poi anche le due sorelle hanno ammesso le proprie responsabilità.

Emergono dunque nuovi e inquietanti dettagli sull'omicidio di Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù (in provincia di Brescia) ritrovata morta l'8 agosto 2021 dopo essere svanita nel nulla tre mesi prima.

Gli agghiaccianti dettagli dell'omicidio di Laura Ziliani

«Le abbiamo dato i farmaci. Poi le abbiamo messo un sacchetto in testa e lo abbiamo chiuso. Laura non moriva e io e Silvia le abbiamo stretto le mani al collo»,

Questi gli agghiaccianti dettagli raccontati dal giovane e riportati dai colleghi di PrimaBergamo.it.

Una descrizione che coinciderebbe con quanto ricostruito dalla Procura di Brescia: Ziliani, 55enne e vedova, secondo le prime ipotesi sarebbe stata soffocata con un cuscino prima di essere seppellita tra la vegetazione.

Il movente sarebbe di natura economica. L'obiettivo delle due figlie Paola e Silvia Zani – che  ha confessato l'omicidio della madre, a ventiquattr'ore di distanza dal fidanzato – era quello di incassare i soldi della madre appropriandosi del suo patrimonio immobiliare.

Dei tre soggetti in carcere, Paola aveva già confessato lo scorso 24 maggio. Durante l'interrogatorio i tre hanno inoltre ammesso un altro tentativo di omicidio risalente al 16 aprile, quando somministrarono a Ziliani una tisana che la addormentò per oltre quarantotto ore.

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