Bormio

L’ultimo dono di Mainardi alla sua Bormio

Il Comune riceve un dipinto dalla famiglia del pittore, nato ad Adria e mancato in maggio, profondamente legato alla Magnifica Terra.

L’ultimo dono di Mainardi alla sua Bormio
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Il Comune riceve un dipinto in dono dalla famiglia di Elvio Mainardi, pittore, nato ad Adria (Rovigo) nel 1934, mancato in maggio, profondamente legato a Bormio, tanto da eleggerla residenza permanente. Nella cinquecentesca chiesa di S. Barbara, non più utilizzata  al culto, Mainardi allestì l’atelier, dal quale uscirono moltissime sue opere. La luce, elemento che sapeva dosare e filtrare, è la cifra distintiva dei suoi lavori, come il dipinto della chiesa di S.Gallo (1984) che ritrae l’edificio insieme a contadini e personaggi locali. L’opera donata è un dipinto di grandi dimensioni, mt. 2x1.50, che raffigura un momento significativo della vita bormina, il mercato del bestiame; la pacatezza dell’insieme, il calore della luce che tutto permea e che evoca la canicola e i profumi di una giornata estiva, propone uno scorcio di vita contadina ormai scomparsa che insieme allo sfondo, ricco di dimore antiche, torri e campanili, ci fa rivivere la Bormio che fu.

Sindaco

Così il sindaco Silvia Cavazzi. "Abbiamo l’onore di ricevere un dono significativo che rappresenta l’espressione di un personaggio che ha scelto Bormio come la sua patria artistica; ci trasmette molto; la luce, dai molti significati, ci fa ricordare l’energia di chi ha realizzato il dipinto e anche la visione di speranza e positività sul futuro. Lo percepisco forte io stessa, e spero che possa essere percepito da chiunque si possa avvicinare a questa opera; ricordo i suoi poster che hanno rappresentato simbolicamente i Mondiali dell’85; da quell’anno, la località si è aperta al mondo in modo più consapevole del suo valore, anche attraverso i colori e la luce che Mainardi ha espresso". Così la moglie Lidia. "La vita con mio marito è stata bellissima, perché lui ha sempre amato questo mondo e mi ha reso partecipe; siamo stati tanto vicini, lui è stata una persona molto semplice; sono contenta che ci sia questo ricordo. Nell’atelier di Santa Barbara, veniva gente del posto e da via a vederlo lavorare; è stato un periodo molto bello. Mi fa piacere essere qui con i miei figli; questo gesto è giusto". Così il figlio Andrea. "Mio papà, sempre aperto al mondo, ha lasciato un segno indelebile che ci porteremo appresso; ci ha decorato la vita in una maniera unica; le sue tante opere avranno sempre un significato; questo è il primo di una serie di step per valorizzare la sua produzione; oggi abbiamo voluto dare un’opportunità a Bormio dove papà per 30 anni ha lasciato la sua impronta". Infine l’assessore alla Cultura Paola Romerio Bonazzi. "Sono molto felice; questo quadro rappresenta tanto per noi, visto l’amore che l’artista ha avuto per la nostra terra; sarà nostro dovere prenderne cura e metterlo in risalto; ringrazio la famiglia per questo meraviglioso gesto".

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