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Elezioni politiche, l'appello di Uncem: più attenzione alla montagna

Cinque i temi messi in primo piano: Fiscalità, Riforma istituzionale, Digitale, Foreste e agricoltura, Welfare

Elezioni politiche, l'appello di Uncem: più attenzione alla montagna
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Arriva da Uncem, l'associazione delle Comunità montane e dei Comuni  delle Terre Alte, un appello affinché i temi della montagna siano al centro del dibattito e delle azioni del prossimo governo. A diffonderlo nella giornata di oggi, mercoledì 17 agosto 2022, il presidente di Uncem Lombardia Tiziano Maffezzini.

Elezioni politiche, l'appello di Uncem: più attenzione alla montagna

"La Legislatura che prenderà il via con le elezioni politiche del 25 settembre 2022 - si legge nella nota diffusa oggi -  dovrà avere una specifica attenzione per la montagna, per ridurre sperequazioni e disuguaglianze sociali. Le aree montane sono il fulcro di una nuova economia, di innovazione che genera e rigenera le comunità, da qui parte la transizione ecologica desiderabile e concreta. Camminare insieme è il cuore dell’azione politica per territori montani".

Cinque grandi temi sono quelli che Uncem evidenzia.

Fiscalità

Riordino del sistema fiscale: servono criteri di selettività e peculiarità per i territori montani, per le imprese e per gli Enti locali. Qui si innesta il lavoro su fiscalità differenziata, difesa del commercio di vicinato, contrasto alla desertificazione, per sostenere le imprese, ridurre le imposte per manifattura, distretti, bar e negozi, favorire chi vive nei paesi montani.

Riforma istituzionale

Riaprire il “Cantiere istituzionale” per l’aggiornamento del Testo Unico degli Enti locali per garantire spazi finanziari ai Comuni e alle Province, ripensando ai fondi nazionali ed alla finanza locale; aumentare i trasferimenti ordinari ai piccoli Comuni; semplificare, eliminando adempimenti burocratici farraginosi e inutili; dare ai Comuni autonomia nella scelta delle priorità, anche fiscali, consentire assunzioni, potenziare le forme di lavoro tra Comuni e dare nuovo ruolo alle Province per avere enti a “burocrazia zero”, facili e semplici per tutti.

Digitale

L’innervamento digitale della montagna è obiettivo prioritario. Su banda ultralarga, ripetitori per la telefonia mobile e per la TV, occorre dare attuazione a quanto previsto e avviato con il PNRR, aumentando le risorse economiche per vincere il divario digitale nelle aree montane, riconoscendo le urgenze delle imprese e dei comuni, per garantire telelavoro e generare servizi digitali (medicina, istruzione, sociale), determinanti per creare e mantenere il lavoro nei paesi.

Ambiente

Politiche per ambiente ed ecosistemi per superare la crisi climatica ed energetica con investimenti e norme puntuali. Puntare su valorizzazione dei servizi ecosistemici-ambientali, strategia per le Green Communities e Comunità energetiche rinnovabili, nuova gestione della risorsa idrica. Riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato che non consumino energia, riduzione del rischio idrogeologico e prevenzione.

Foreste e agricoltura

È urgente un piano per la ricomposizione fondiaria: la frammentazione delle particelle è talmente elevata da bloccare completamente investimenti in tanti territori montani. Serve un’azione nazionale sull’abbandono delle terre e sulle agevolazioni alla compravendita di terreni. Favorire le aziende stanziali dell’allevamento. La nuova PAC non è solo per le grandi imprese. Il PSR non è solo “agricoltura”: è anche Montagna e Foreste. La nuova Strategia forestale nazionale deve essere attuata, con pianificazione, gestione attiva, certificazione e filiere produttive (con uso a cascata del materiale) che valorizzino 12 milioni di ettari di territorio, un terzo dell’Italia.

Welfare

Occorre ricostruire un nuovo welfare pubblico che colmi i divari strutturali storici del vivere in montagna, agendo su scuola, sanità, trasporti, socio-assistenziale, servizi ed economia. Siamo paesi e non borghi o paesini. Siamo paesi luoghi di cultura, di vita, di comunità, di lingue madri, di identità e di nuovo popolamento. Siamo i paesi che fanno il Paese, l’ossatura dell’Italia, Comuni che lavorano insieme per generare coesione.

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