Grosio

L’Arte Brutale di Ugo Mainetti conquista tutti

Oltre 80 quadri visionari.

L’Arte Brutale di Ugo Mainetti conquista tutti
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Una pittura di alto contenuto artistico culturale per un libero artista nella storia di grande valore, di incredibile forza e mente. "In ogni suo quadro si possono trovare molteplici significati; quadri tremendi ma veramente bellissimi che aumentano la capacità visiva perché sono un’esplosione di colori, i protagonisti; grazie a colui che vive nell’attesa della notte e dei sogni da trasporre su tela". Questi sono solo alcuni dei commenti riportati sul classico libro dei pensieri dei visitatori alla mostra L’Arte Brutale di Ugo Mainetti, nato a Tartano nel 1945, pittore selvaggio e senza spirito di provocazione, che espone fino al 10 gennaio nelle sale interrate di piazza del Comune a Grosio oltre 80 quadri, compresi tra il 2000 ed il 2022.

Energia

L’energia dell’artista Mainetti non è mutata da quel tempo in cui aveva 18 anni, e della macelleria a Sondalo, dove lavorava come garzone, aveva fatto il suo primo atelier. I suoi quadri, quasi tutti su tela, solo due su piastrelle dai colori più belli del mondo, sono frutto dei suoi sogni. "Per la sopravvivenza di un posto senza guerra" è datato 2017, un sogno che era stato un presagio. C’è anche la fede, concreta, come nella croce composta da colori raschiati da tele di autori scomparsi trovate nei suoi viaggi; il titolo: "Dio si presenta dentro colori consumati". Un Dio che protegge i popoli dalla furia bellica. Sconvolgono, forse più delle altre, le opere di ultima produzione; la prima, dal lungo titolo "Vladimir Putin e lo sguardo nei suoi occhi, i turbamenti di visioni provocatorie di guerra contro il destino del mondo"; la seconda, "L’urlo delle varianti del coronavirus".

Apprezzamenti

Sgarbi, Fontana, Rotondi, tra critici d’arte, imprenditori e ministri, le sue opere hanno riscosso successi e apprezzamenti, per non parlare della Biennale di Venezia nel 1995. Il futuro è roseo e maturo. Mainetti, reduce nel 2022 da Pordenone Arte Fiera, Istanbul Asmali Mescit Art Gallery e Vienna dove ha conosciuto la nipote di J. Strauss, ha pronte le valigie per recarsi a Monaco di Baviera nel Deutsches Theater. Successivamente, sta organizzando un ritorno negli Stati Uniti per portare le sue 20 opere da Manhattan, dove sono tuttora, al museo dell’arte di Cleveland, Ohio, grazie alla conoscenza del fotografo Terrence Salvi.

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