Verso il voto

Sertori e Snider: "Il territorio sia unito, così si raggiungono gli obiettivi"

L'assessore regionale uscente: "Oggi ci sono condizioni che non c'erano mai state, occorre finalizzarle".

Sertori e Snider: "Il territorio sia unito, così si raggiungono gli obiettivi"
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Presentazione ufficiale questa mattina, mercoledì 11 gennaio 2023, dei candidati della Lega alle prossime elezioni regionali. Come noto, sono l'assessore uscente (ed ex presidente della Provincia) Massimo Sertori e Silvana Snider, nota in Valle per le numerose esperienze amministrative e politiche. Presente il segretario provinciale del partito Lorenzo Grillo Della Berta.

Sertori e Snider: "Il territorio sia unito, così si raggiungono gli obiettivi"

Dopo che Grillo Della Berta ha sottolineato quanto questa scadenza elettorale sia cruciale per il nostro territorio, è toccato a Snider indicare alcuni punti cruciali della candidatura.

"In questi anni, fin da quando la Lega ha cominciato ad amministrare, sono stati raggiunti obiettivi importanti - ha affermato - A cominciare, ad esempio, dalle infrastrutture. Se ci sono le persone giuste al posto giusto, c'è forza, altrimenti si è considerati come un quartiere di Milano. E’ indispensabile che la gente di Valchiavenna e Valtellina ricordi quanto fatto e cosa c'è da fare. Mai come in questi anni chi come me fa l’amministratore ha avuto un dialogo così con la Regione. Questo grazie alla Lega, che rappresenta i territori anche periferici. In Regione vorrei dare una mano affinché questi territori siano sempre considerati. La montagna ha una sua forza, ma sappiamo che ci sono differenze con la pianura: qui è diverso costruire strade, fare agricoltura che è legata a turismo e cultura, la sanità. Soprattutto da noi, che siamo sul confine. Sono una donna di confine, che si occupa frontalieri. Da noi sono seimila e devono essere tutelati e lavoriamo con il ministro Giancarlo Giorgetti per farlo".

Sertori e l'appello all'unità del territorio

Dall'assessore regionale uscente Sertori è invece arrivato una considerazione che vuole andare al di là dei partiti e che mette in primo piano l’appartenenza al territorio e la voglia - o meglio la necessità - di crearne il futuro.

Con un messaggio esplicito: "In questi anni abbiamo costruito le condizioni, adesso dobbiamo essere tutti uniti e concretizzarle per agguantare il risultato. Il metodo per raggiungere l'obiettivo è quello dei valtellinesi, non del valtellinese: non sono io, siamo noi che dobbiamo fare le cose...".

E  dopo aver spiegato che la ricandidatura è stata una  "scelta meditata a lungo, non semplice e che va oltre il partito: una scelta di territorio" ha focalizzato l'attenzione su alcuni punti partendo dall'esperienza fatta come presidente della Provincia, a cominciare dalle battaglia sull'idroelettrico - poi trasformata in legge - e quella contro la riforma delle Province.

"Qui - ha ricordato - eravamo uniti e cadevano anche le bandiere di partito, poi quando si andava nelle stanza dei bottoni era diverso... Con l’esperienza in Regione ho compreso come un conto sia avere qualcuno che ti può aiutare nella battaglia, un altro è essere lì. E da quando mi sono trovato a svolgere il compito di assessore regionale le tante cose che avrei voluto fare da presidente provincia siamo riusciti a farle. In questi anni abbiamo destinato alla Valle finanziamenti per oltre un miliardo di euro. Risorse che spaziano su tutti i fronti, dal sostegno ai Comuni alle opere pubbliche, dalle Olimpiadi alle infrastrutture per la sanità. Già questi finanziamenti, quando tutti gli interventi saranno ultimati, avranno consegnato ai valtellinesi una Valtellina diversa".

E ha concluso: " Oggi ci sono condizioni che non c'erano mai state, occorre finalizzarle. Il treno passa una volta sola e non dobbiamo perderlo. Se Attilio Fontana vincerà - e sono convinto che vincerà - e i valtellinesi lo vorranno, continuerò a fare il mio lavoro. A me interessa intercettare il treno e portarlo a destinazione...".

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