Venerdì 24 febbraio

“Incontrare dei maestri”: Franco Nembrini parlerà di “don Giussani educatore”

Appuntamento al cinema Excelsior di Sondrio, evento organizzato nell’ambito del progetto “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)”.

“Incontrare dei maestri”: Franco Nembrini parlerà di “don Giussani educatore”
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Venerdì 24 febbraio alle 17,30 al cinema Excelsior di Sondrio il primo appuntamento del ciclo in tre incontri dal titolo “Incontrare dei maestri” organizzato nell’ambito del progetto “La cultura rinasce (e passa in Valtellina)” promosso dalla Cooperativa sociale Nicolò Rusca ETS con il sostegno di Fondazione Cariplo.

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno a partire dalle 17,30 al cinema Excelsior e sono a ingresso libero.

Don Giussani educatore

A tenere a battesimo il ciclo, venerdì, ci sarà il noto saggista e pedagogista Franco Nembrini. Il suo intervento sarà su “don Giussani educatore”.

Luigi Giussani nasce a Desio (MI) il 15 ottobre 2022. Entra in seminario a Seveso a undici anni e prosegue gli studi a Venegono. Consacrato prete a 23 anni e avviato alla docenza in seminario, nel 1954 inizierà ad insegnare Religione al Liceo Berchet di Milano, dedicando il suo straordinario talento di educatore a far riscoprire la realtà della fede ai giovani. Dal 1964 continua la sua opera insegnando all’Università Cattolica di Milano. Fino al 2005, anno della sua morte (avvenuta proprio il 22 febbraio), rimane punto di riferimento guida del movimento di Comunione e Liberazione, ormai diffuso in tutte le diocesi italiane e in 70 paesi del mondo.

In un incontro al Meeting di Rimini dedicato alla presentazione dell’iniziativa editoriale di Rizzoli, che lo scorso anno per il centenario della nascita di don Giussani ha pubblicato un’antologia di brani scelti dal titolo Alle radici di una storia, spicca un passaggio contenuto nell’intervento di Davide Prosperi, attuale presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione:

"Di Giussani stupiva la sua capacità di incontro: che si trattasse di un responsabile di comunità o di un taxista, di un compagno di viaggio su un mezzo pubblico o di uno studente, non ha mai sentito nessuno come estraneo, ma tutti sentiva come un dono e come una sua responsabilità".

"Giussani si abbeverava all’altro come una spugna", ha continuato Prosperi, "lo ascoltava come se fosse l’unico uomo/donna al mondo che gli interessasse. Dedicava un tempo spropositato ai colloqui con le persone e non si imponeva; si insinuava delicatamente negli spazi che la persona gli apriva, e così apriva all’altro strade nuove per la sua persona".

Chi ha letto tutti i libri di don Giussani, è entrato in contatto col 50 per cento del suo carisma. L’altro 50 per cento consisteva (e tuttora consiste in molti che ne sono stati toccati) nella sua reale affezione per le persone tutte che incontrava, l’esperienza che ha fatto fare a tantissimi di sentirsi “guardati” da uno sguardo profondo, accogliente, valorizzante. Che è poi una delle caratteristiche irrinunciabili dell’educatore, come sempre Prosperi ha scritto: «Educatore è chi, avendo incontrato altre persone ed essendosi appassionato al loro volto nel mondo, desidera aiutarle a crescere verso il loro destino».

Prossimo incontro su Don Milano

Il secondo incontro del ciclo è in programma giovedì 23 marzo e il relatore chiamato a parlare di un altro maestro questa volta sarà il pedagogista e imprenditore sociale Johnny Dotti, con l’intervento “Ascoltando don Milani”.

Al centro la figura e l’esempio del sacerdote della scuola di Barbiana e di “Lettera a una professoressa”, i suoi ideali di costituire un'istituzione inclusiva, democratica, con il fine non di selezionare, ma piuttosto di far arrivare tutti gli alunni a un livello minimo d'istruzione, garantendo l'eguaglianza con la rimozione di quelle differenze che derivano da censo e condizione sociale.

A chiudere il ciclo “Incontrare dei maestri”, martedì 18 aprile, il salesiano don Paolo Caiani, responsabile della Pastorale giovanile dell’Ispettoria lombardo emiliana. Il suo intervento sarà su “Il sistema preventivo di don Bosco”.

 

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