Emergenza idrica: le buone pratiche per affrontarla
I consigli dell'ATS della Montagna in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua.
Oggi, 22 marzo, si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, un’occasione per riflettere sul valore e l’importanza di questa risorsa di cui il pianeta “ha sempre più sete” come riportano studi e ricerche condotte a livello globale.
Giornata Mondiale dell’Acqua
Un’iniziativa in perfetta sintonia con quanto previsto dall’obiettivo 6 dell’Agenda 2030 del 2015: “garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti. L’acqua è fonte di vita ed è necessario che questa sia accessibile a chiunque”.
Il tema di quest’anno è il legame tra acqua e cambiamenti climatici. Obiettivo: sensibilizzare le istituzioni mondiali e l’opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico i cui effetti continuano a intensificarsi.
Due semplici dati confermano questa tendenza: nei primi mesi del 2023 le precipitazioni sono state un quarto rispetto a quelle registrate, nello stesso periodo di riferimento, nel 2022; la temperatura è invece aumentata di 1,65° rispetto alla media.
Buone pratiche
Di fronte all’emergenza diventa necessario e urgente adottare buone pratiche per affrontare e mitigare gli impatti del cambiamento climatico.
Alcuni esempi:
- ridurre gli sprechi idrici adottando comportamenti virtuosi: fare la doccia anziché il bagno, chiudere l’acqua del rubinetto mentre si spazzolano i denti, riparare subito eventuali perdite…
- utilizzare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico
- diminuire la quantità di rifiuti generati che possono contaminare mari, fiumi, laghi e falde acquifere attraverso il riciclo, riuso, la riparazione e la riduzione dei materiali plastici
- preferire il consumo di acqua del rubinetto a quella in bottiglia per sostenere un accesso all’acqua di qualità, equo ed economico diminuendo al contempo i rifiuti plastici
- annaffiare le piante con acqua piovana e nelle ore meno assolate in quanto l’evaporazione sarà minore
Corretta alimentazione
La riduzione dello spreco di acqua è strettamente legata anche ad una sana e corretta alimentazione.
Se manteniamo gli attuali modelli di alimentazione la produzione alimentare dovrebbe aumentare del 60% entro il 2050 con un incremento del 42% di terre coltivate e del 120% di acqua, oltre a un aumento del 77% dei gas serra.
L’agricoltura assorbe il 70% dell’acqua dolce prelevata dai corsi d’acqua, dai laghi e dal sottosuolo. Ci sono colture e dunque alimenti che richiedono maggiori quantità di acqua rispetto ad altri. I cambiamenti che possiamo introdurre nei nostri regimi alimentari per la tutela delle risorse idriche e la sostenibilità alimentare sono numerose:
- basare la nostra alimentazione su prodotti ortofrutticoli, cereali integrali, legumi e una modesta quantità di prodotti animali
- valorizzare modelli di agricoltura sostenibile come le coltivazioni biologiche per ridurre la contaminazione dell’acqua da prodotti chimici pericolosi come fertilizzanti e pesticidi
- diminuire il consumo di carne rossa per limitare il consumo idrico, molto elevato, per l’allevamento di animali di grande taglia. Si stima che una dieta a basso consumo di carne implichi una riduzione dei consumi di acqua fino al 35%
La nostra acqua
Nel territorio di ATS Montagna l’attenzione rispetto alla salubrità dell’acqua è sempre alta grazie ai numerosi controlli analitici effettuati nei diversi punti presenti su tutto il territorio.
Il servizio del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria deputato al controllo delle acque al consumo umano è il Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione che, tra i propri ambiti di competenza, si occupa anche del controllo e monitoraggio delle acque destinate al consumo umano (sorgenti, fonti, pozzi e case dell’acqua) e delle acque minerali.
Il territorio dell’ATS Montagna è caratterizzato dalla presenza di 1.136 sorgenti, 514 punti rete, 38 pozzi, 4 corpi idrici superficiali (di cui solo 3 attualmente utilizzati) e 89 casette dell’acqua.
Nel corso del 2022 si è proceduto al campionamento, sia chimico che microbiologico, del 10% delle “case dell’acqua” presenti e registrate nel territorio dell’ATS Montagna, che ha dato esito conforme nel 100% dei casi.
L’acqua distribuita nel territorio dell’ATS è generalmente di ottima qualità. Le analisi di routine effettuate non hanno evidenziato cariche microbiche o inquinanti in concentrazioni tali da costituire un problema di salute pubblica. Su 3.106 prelievi effettuati, 2.619 campioni sono risultati conformi, pari all’84%.
L’accesso all’acqua potabile di qualità e ai servizi igienico – sanitari è un diritto di tutta la popolazione, un requisito fondamentale per lo sviluppo sostenibile e un obiettivo che deve essere condiviso che richiede la partecipazione di tutti