Sollecito

Tangeniale di Tirano: Villa insiste per avere risposte da Anas

Spavetti ha scritto al commissario per le Olimpiadi dottor Luigi Sant’Andrea allegando la relazione sui rischi.

Tangeniale di Tirano: Villa insiste per avere risposte da Anas
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Ancora nessuna risposta da Anas sul richiesto cambiamento del tracciato della tangenziale da parte del Comune di Villa di Tirano, che ancora attende, mentre le opere vanno avanti.

Sollecito

Intanto è il solito tecnico Franco Spavetti ad aver sollecitato nuove risposte.

"Si deve insistere con Anas, essendo i rischi documentati da Pai, Vas e carte di rischio, prima delle vittime. La Procura poteva chiedere la CTU, (invece si preoccupano di compiacere i politici, o di non pestargli i piedi per paura di ritorsioni? O non hanno tempo di leggere gli esposti?), l’impresa che di fatto ottiene tutto dai politici, in quanto a braccetto con loro, cambierebbe volentieri il tracciato, eliminando i rischi, perchè con la variante farebbe maggiori utili.

La Procura dovrebbe fare una verifica, almeno richiedere la CTU sui rischi, palesi e documentati, o siamo al pressapochismo criminale o ci sono interessi a truffare con le opere e i fondi necessari.

Mettere in sicurezza il tracciato dopo costerebbe decine di milioni (senza sicurezza garantita nei conoidi non sono possibili protezioni, se non bacini di contenimento del materiale, in questa zona a monte del tracciato non realizzabili), se poi esondasse l’Adda con vittime a Villa, ci sarebbe una nuova Legge Valtellina, una mangiatoia per chi?".

La lettera a Sant'Andrea

Spavetti ha scritto al commissario dottor Luigi Sant’Andrea allegando la relazione sui rischi. Ecco uno stralcio:

"In qualità di commissario per opere inerenti le Olimpiadi 2026, le trasmetto l’allegata documentazione in cui sono evidenziati i rischi connessi con l’attuale tracciato, illegale e illegittimo, per violazione prescrizioni in Gazzetta ufficiale e parere ministero dell’Ambiente, adducendo palesi frottole in relazione di ottemperanza del progetto esecutivo della variante statale 38 dello Stelvio a Tirano. Rischi palesi ancora evitabili con varianti in corso d’opera. I rischi sono documentati da Pai, Vas e carte di rischio Irer, quindi un tracciato stradale in zone a rischio non è realizzabile, privo delle necessarie protezioni atte a garantire la pubblica incolumità, (stante che vi è la possibilità di tracciati alternativi vanno raffrontati per un bilanciato rapporto costi/benefici) se non previo la messa in sicurezza effettiva, esaminando i tracciati alternativi come richiesto dal CSLP, che non sono stati considerati. Per i rischi nella relazione illustro anche le alternative come da progetto definitivo di PRO ITER, variato nel 2007 dalla Provincia, per rientrare nei fondi disponibili - presumo errando i costi e non considerando i rischi - adesso i fondi ci sono, le varianti sono fattibili senza tener conto dei rischi, evidenziati successivamente nel 2009 dalla Vas del Comune di Tirano".

Vas Tirano

Questo il testo dell’esame Vas del Comune di Tirano:

"La principale area in dissesto sul versante meridionale è dunque identificabile con la valle di Ganda e la relativa area di conoide, la quale è stata oggetto di sistemazione idraulica per la difesa dell’area sottostante con riprofilatura dell’alveo e realizzazione di opere di difesa, di protezione del fondo dall’erosione e di canalizzazione del tratto terminale dell’incisione medesima. Si rileva comunque in porzione apicale in destra della valle la presenza di depositi antropici non stabilizzati che potrebbero essere rimobilizzati e franare nel canale riducendo la sezione di deflusso. Verifica delle opere di regimazione, con particolare riferimento alla Valle Canale, che appare poco difesa in destra idrografica in zona “Gera”, e al complesso scolante che fa capo alla valle Tigozzi, ove la vasca di intercettazione sulla valle di Bui, il canale di gronda e il collettore, appaiono, di primo acchito, sottodimensionati. Il tracciato è stato previsto in trincea senza protezioni sotto le zone franose". Secondo Spavetti e il Comune villasco Anas deve chiarire come mai i conoidi di San Bernardo, di Ganda e Val Tigozzi sarebbero esenti dal rischio colate detritiche-debris flow... Domande al momento senza risposta.

 

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