Bormio

De Stefani, il grande alpinista dell’anima

Da 25 anni, lasciate le imprese, ha intrapreso "i sentieri dell’armonia", che lo hanno portato a dedicarsi all’ambiente e ai bambini.

De Stefani, il grande alpinista dell’anima
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"Stasera abbiamo un altro Nobel, uno scalatore che accarezza la montagna, anche con il cuore, si è cimentato sulle cime con passione e spirito di sacrificio, amante della natura, tra i fondatori di Mountain Wilderness, che durante le sue trasferte in Nepal ha raccolto tutto quello che poteva in termini di umanità; ha dato fiducia ai sogni, per tornare bambino, sapendo distillare sentimenti solidi e autentici, prefissandosi un impegno umanitario, missione educativa e civile". Mario Alberto Pedranzini consigliere delegato e direttore generale della Banca Popolare di Sondrio, giovedì sera ha presentato Fausto De Stefani, 71 anni, uno dei sei alpinisti italiani ad avere scalato tutti i 14 Ottomila in stile alpino; da 25 anni, lasciate le imprese, ha intrapreso «i sentieri dell’armonia», che lo hanno portato a dedicarsi all’ambiente ma soprattutto a sanità e scuola, priorità per i bambini di tutto il mondo. Dalla Collina di Lorenzo, a Pedercini, Comune di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, dove è nato (il laboratorio a cielo aperto, dove i bambini imparano a conoscere ed esplorare la natura, e i più grandi tornano piccini) alla Rarahil Memorial School (primaria e secondaria) Kirtipur, Nepal, "il suo sogno più importante". Ogni anno, 23.000 studenti, accedono a mensa, campo sportivo, dormitorio, laboratori di scienze, arti, giardino, ambulatorio, dedicato a Luca De Magistris. Le scuole, per De Stefani, "devono essere meravigliose, luoghi ideali".

Bonomi

Ha introdotto Aldo Bonomi, sociologo. "Fisico, mani, cuore; la sua è una storia di operatore di comunità ‘olivettiano’, di una poesia militante, che si contrappone alla durezza dell’umano. Gli Ottomila diventarono rocce di inciampo, che si spaccarono in due; e sono terra, ambiente, territorio, come costruzione sociale; De Stefani ha saputo guardare in alto ma abbassare lo sguardo, dentro la società, mobilitando lo sviluppo locale". Nepal, e il terremoto del 2015, in cui morirono 9000 persone: la scuola Rarahil restò in piedi. Toccante il documentario "Al di là delle nuvole", del regista Alessandro Tamanini, presente in sala. "Le tragedie - ha detto l’alpinista - danno senso; non credo più nell’uomo ma nei bambini; sono un alpinista vecchio, ma della mia infanzia in cascina Rossa, tra profumi, vegetazioni, melodie della natura, favole, raccontate dal vecchio Mandelo, ho emozioni limpide. I miei genitori? Contadini, mai si lamentavano: mezzi scarsi, fini certi, oggi è il contrario; ecco, io vengo da lì, una pianura ora scomparsa per gli interventi dell’uomo. Comincio a essere stanco, c’è bisogno di aiuto a mantenere tutte le sue sfumature la bellezza, che può tramutarsi in armonia; ci resta della strada da fare un passo alla volta, verso una comunità di cura, che contamini quella operosa, che è l’economia".

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