Polemica

Del Barba sulla sanità di montagna: "i cerotti non bastano"

"La legge di bilancio è un'occasione mancata"

Del Barba sulla sanità di montagna: "i cerotti non bastano"
Pubblicato:
Aggiornato:

L'onorevole Mauro Del Barba, deputato di Italia Viva, ha criticato duramente la legge di bilancio 2024, definendola "una costellazione di tasse che gravano su famiglie e imprese e di bandierine". In particolare, ha criticato la mancanza di interventi strutturali per la sanità di montagna, che considera un settore strategico per il paese.

"Non servono cerotti"

Riportiamo di seguito la nota stampa diffusa oggi:

La recente legge di bilancio presentata al Parlamento non fa bene al paese: è una costellazione di tasse che gravano su famiglie e imprese e di bandierine, ovvero misure di spesa inadeguate a risolvere il problema di cui si occupano e unicamente deputate a sostenere una propaganda politica, come ad esempio quella sulle pensioni anticipate che aggravano il problema della tenuta dei conti previdenziali senza risolvere il nodo Fornero.

Sulla sanità di montagna e sui frontalieri la musica non cambia

Ancora una volta si introducono nuove tasse sui cittadini, addirittura poche settimane dopo aver entusiasticamente sventolato il nuovo accordo con la Svizzera facendo premio sul fatto che i vecchi frontalieri non subivano alcun cambiamento. Un’altra promessa smentita segno che anche quando sono al governo si sentono in campagna elettorale.

Per quanto riguarda la nuova tassa sto già preparando un’ìnterrogazione per chiarirne la gestione operativa e in particolare se questa comporterà obbligo dichiarativo all’Agenzia delle Entrate, onde evitare di tornare nella situazione di confusione di cui mi ero già occupato anni fa.

Venendo alle spese per la Sanità siamo preoccupati che chi ha fin qua sottovalutato e ignorato le nostre proposte sulle Sanità di Montagna, già dalle prime dichiarazioni e norme si stia dimostrando poco preparato sulla sua attuazione: non permetteremo che anche questa diventi una bandierina, che in questo caso serve a coprire anni di errori.

La pandemia ci ha mostrato che la Sanità, pubblica e privata, è una priorità per la tenuta sociale del paese e la sua sicurezza. Servono risorse straordinarie e strutturali e il MES sanitario, che chiediamo di ripristinare, come chiediamo di sottoscrivere il MES, aveva esattamente questo scopo. La revisione degli attuali modelli si sanità, a partire dalle leggi nazionale e regionale, e la specifica previsione di modelli per i territori periferici sono argomento strategico: lavoreremo perchè diventi tale e affinchè questi fondi siano una vera scelta politica e non un evidente ripiego di una manovra che ha fatto scelte diametralmente opposte, come quella di decurtare le pensioni dei medici italiani e penalizzare fortemente il rientro dei lavoratori emigrati all’estero.

A partire dai nostri consiglieri regionali, che in questi mesi hanno ripetuto inascoltati appelli per favorire l’insediamento di personale nelle zone montane attraverso molteplici misure, lavoreremo affinchè le proposte che per anni sono state ignorate ora vengano realmente ascoltate e non “sbandierate”.

La regione riconosca i suoi errori e cominci finalmente a dialogare con il territorio: medici, infermieri, operatori sanitari, sindacati, amministratori e forze politiche, comprese quelle di opposizione. Nè bandiere, nè cerotti improvvisati: alla Sanità serve Serietà.

 

 

Seguici sui nostri canali