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Concessioni idroelettriche scadute, dopo decenni bandite le prime gare
In sede di gara i concorrenti saranno valutati sia sull’offerta economica dei canoni, sia sulla qualità del progetto di utilizzo degli impianti, nonché sulle compensazioni territoriali e ambientali.
![Concessioni idroelettriche scadute, dopo decenni bandite le prime gare](https://primalavaltellina.it/media/2023/07/A2A_Diga_di_Cancano-420x252.jpg)
La giunta regionale lombarda, su proposta di Massimo Sertori, assessore a Enti locali, Montagna, Risorse Energetiche e Utilizzo Risorse Idriche, ha approvato l’indizione delle procedure di gara per la riassegnazione delle prime concessioni di grandi derivazioni idroelettriche scadute.
Concessioni idroelettriche scadute, dopo decenni bandite le prime gare
![](https://primalavaltellina.it/media/2023/11/sertori-intervento-coppa-del-mondo-sci-bormio-2-420x252.jpg)
“Con questo provvedimento - continua Massimo Sertori - la Giunta regionale avvia le prime procedure concorrenziali di gara ad evidenza pubblica per la riassegnazione delle concessioni scadute, in attuazione della norma nazionale, e della successiva legge regionale del 2020, che prevedevano l’avvio delle procedure di gara entro il corrente anno. Il prossimo passo sarà per la successiva definizione e pubblicazione del bando”.
“Regione Lombardia - rimarca Sertori - ha quindi avviato dal 2018 un iter lungo e complesso, che ha portato all’emanazione di una legge regionale, di due successivi regolamenti attuativi della legge, dello sviluppo di una lunga attività istruttoria, dell’attuazione di una fase ricognitiva delle opere e degli impianti, e del coinvolgimento degli Enti locali ove sono presenti gli impianti, i quali hanno evidenziato le loro necessità di compensazioni territoriali e ambientali”.
Valutazione non solo sull'offerta economica
In sede di gara i concorrenti saranno valutati sia sull’offerta economica dei canoni, sia sulla qualità del progetto di utilizzo degli impianti, nonché sulle compensazioni territoriali e ambientali.
“Si tratta di un asset strategico per tutto il Paese - conclude l'assessore Sertori - perché produce energia pulita e programmabile, inoltre è una attività non delocalizzabile che necessariamente deve tenere conto delle esigenze dei territori sui quali gli impianti insistono”.