Livigno Vision, ecco il commercio del futuro
Per rifondare un settore trainante.
Si chiama Livigno Vision, ed è il progetto di analisi dei dati che Azienda di Promozione Turistica (Luca Moretti), Comune (Sharon Zini) e Associazione Turismo e Commercio (Matteo Giacomelli e Dario Piller) hanno fortemente voluto per riportare il commercio a settore trainante. Livigno Vision ha dato i suoi primi frutti, consistenti in consigli. Per l’assessore Zini è l’inizio di un grande percorso, "c’è in atto un cambiamento mondiale e di mercato; non possiamo farci trovare impreparati; le Olimpiadi saranno un acceleratore ma dopo partirà veramente la nostra grande sfida, farci conoscere come realtà turistica e commerciale con una visione comune. Partiamo dai dati per arrivare alle strategie da attuare. Il 72% del commercio è a conduzione famigliare: fattore che favorisce grande resilienza dell’azienda (una famiglia si sacrifica più di un estraneo) ma al contempo fa preferire uno di famiglia (è competente abbastanza?), rispetto ad un estraneo, che però può essere più competente". Emerge l’importante tema della fiducia. Altra riflessione: il 75% delle società ha avuto una crescita esponenziale dopo il 1980: ciò ha richiesto e richiede però grandi risorse finanziarie ma soprattutto fisiche. Per i 50 intervistati, il problema principale è reperire personale (solo il 34% incentiva i dipendenti), il tema dell’attrattività sul personale è focale per riuscire ad attrarre talenti (lungimirante chi ha investito realizzando all’interno dell’azienda bar, palestra, sala giochi, ad esempio).
Generazioni
Secondo tema, il passaggio generazionale; il 37% delle società sarà coinvolto nei prossimi 10 anni (61 imprese su 166), il 24% registra l’assenza di interesse da parte di figli a continuare: hanno paura di distruggere il patrimonio ereditato, non hanno più la stessa fame dei genitori: il passaggio è messo a rischio. Anche se il 60% ha fiducia nella generazione junior. L’unico modo per combattere la paura sono le competenze. Il punto non è il passaggio di quote ma di competenze che richiede tempo, scontro, dialogo, da cui deve emergere la fiducia. Ma quali sono gli elementi del buon governo? Avere in mano i numeri della propria società, avere obiettivi di lungo periodo (solo il 41% li ha) e infine puntare sull’organizzazione interna e l’autonomia dal gestore. Non da ultimo, puntare su un approccio più manageriale e meno artigianale col turista, e l’importanza di investire in campagne di promozione per una comunicazione fresca sul sito web: occorre essere un po’ più ‘social’ ed essere artefici del proprio futuro. I prossimi passi? L’introduzione nell’azienda di programmi di incentivazione, di strumenti di controllo e di meccanismi di delega, finchè l’imprenditore inizi a scaricare l’operatività ai collaboratori; per tutti gli imprenditori, infine, dovrà iniziare una routine di condivisione, attraverso riunioni costruttive in cui studiare nuovi indici di competitività. Il primo appuntamento di formazione è previsto per mercoledì 3 aprile alle ore 10.30 presso la sala meeting in Aquagranda, e porta il seguente titolo: "Passaggio generazionale di successo: istruzioni per l’uso".