Successo al Teatro Vittoria di Ponte per il maxiconcerto di Fortemente
Applaudite versioni di grandi classici che hanno coinvolto il folto pubblico
Quasi tre ore di concerto per omaggiare grandi autori della musica. Da Battisti a Dalla, da Jannacci a Neil Young e Bob Dylan e Ivan Graziani, Battiltempo venerdì in un affollatissimo Teatro Vittoria di Ponte ha battuto davvero il tempo (che scorre, si sa), battendo il tempo in nome di canzoni immortali.
Battiltempo
L’evento organizzato da ForteMente, associazione culturale attiva nel campo dal 2009, ha visto protagonisti tre band locali e un ospite come il cantautore milanese Max Brera, in una collaborazione tra artisti di varie generazioni che ha coinvolto e divertito il folto pubblico.
Breve presentazione di Dado Toccalli, Stefano Maestri e Paolo Redaelli che con Simona Cao formano il team affiatato di ForteMente e poi via alla musica.
Sul palco per primi i Velvet Romance (Gianni Rovedatti chitarra e voce, Fabio Fanoni basso e cori, Ermanno Perlot batteria e Paolo Di Bernardo tastiere) che hanno omaggiato Battisti con personali versioni di Ancora tu, Il nastro rosa e Il monolocale aggiungendovi Fields of Gold di Sting e Amore impossibile di Tiromancino prima di lasciare il palco a Max Brera.
Collaboratore a lungo di Enzo Jannacci, Max Brera è partito con una Scarp de tennis del maestro per voce e chitarra che ha subito emozionato, poi ha eseguito la sua Milano 19 composta durante il lockdown, inno alla città rinchiusa nel suo forzato isolamento e l’accorata ballata Eli e le Nuvole, preceduta dall’eterna Rimmel di Francesco De Gregori. Tra una canzone e l’altra, dialoghi con Stefano Maestri, anima digitale e radiofonica di ForteMente, sulla Milano di ieri e oggi, il grande Enzo e la musica che, purtroppo, non è più quella di un tempo, soprattutto dopo il covid.
Poi è stata la volta di The Loner (Bruna Mazzucchi voce, Nico Colli chitarre, Morris Milivinti basso e voci, Daniele Mordazzi batteria, Silvia Haenen tastiere e fisarmonica) che hanno tributato Neil Young con loro versioni di Out on the Weekend, Don’t Let It Bring You Down e soprattutto una Ohio rivisitata in stile nativo americano con la Mazzucchi capace di raggiungere alte vette vocali. Raggiunta sul palco da Max Brera, si è poi lanciata con lui in una Heart of Gold da brivido. Chiusura di set con l’omaggio tutto italiano a Ivan Graziani per Fuoco sulla collina e una scatenata versione country folk di Una Giornata Uggiosa con la Haenen alla fisa.
A chiudere infine, The Scratchs, band icona di Scossa Elettrica (dalla copertina del pirmo volume del libro edito da Fortemente): Dado Toccalli presidente dell’associazione dietro la batteria e ai cori, con Bruno Fanoni chitarra, Mauro Fognini basso, Graziano Milani tastiere e chitarra e la voce di Raffaella Natale.
Un tuffo negli anni Sessanta con il medley La Bambola-Bandiera Gialla-Ragazzo di Strada e poi Raffaella insieme a Max ha cantato Tutta Mia la Città (Equipe 84) e Il Tempo di Morire di Battisti. Dopo Motorcycle Mama (ancora Young) La Natale ha proposto anche la celebre Caruso di Lucio Dalla raccontando anche la genesi della canzone e a sorpresa è apparsa la cornamusa di Edoardo Fusi a sottolineare Blowin’in the Wind di Bob Dylan, brano epocale contro ogni guerra.
Gran finale tutti in coro col pubblico per La canzone del sole, brano iconico battistiano con un’intro dylaniana alla Knockin’ On Heaven’s Door per celebrare insieme sessant’anni di grande musica che batte il tempo e continua a batterlo.
Battiltempo è stato organizzato con il sostegno di Consorzio Bim Adda (dal 2011 al fianco dell’associazione), Leidaa (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente) che ha messo a disposizione il bel teatro di Ponte e il contributo di Allianz Assicurazioni Scherini, Frate Professional e ARTestetica Curti.