Tirano

La basilica di Madonna è chiesa giubilare

A partire dal 29 dicembre prossimo e fino al 28 dicembre 2025 viene concessa l’indulgenza ai fedeli che compiono il sacro pellegrinaggio

La basilica di Madonna è chiesa giubilare
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La basilica di Madonna è una delle quattro chiese giubilari della diocesi di Como. La presentazione è avvenuta ieri, martedì 10 settembre, quando a Morbegno la Sala Ipogea della chiesa di San Giuseppe ha accolto circa 200 fra sacerdoti e diaconi permanenti per l’assemblea annuale che segna la ripresa delle molteplici attività pastorali. Dedicata al tema della ministerialità (laicale e sacerdotale), l’assemblea ha visto anche la presentazione del Decreto di Istituzione delle Chiese giubilari per i sacri pellegrinaggi in vista dell’ormai prossimo Anno Santo 2025 - Pellegrini di Speranza, che sarà aperto solennemente a Roma il 24 dicembre prossimo da papa Francesco e, nelle Chiese particolari (quindi anche in diocesi di Como, dal cardinale Oscar Cantoni), la successiva domenica 29 dicembre.

La basilica di Madonna è chiesa giubilare

Come indicato nel Decreto, le chiese giubilari - oltre al il santuario della Beata Vergine di Tirano - sono: la Cattedrale di Santa Maria Assunta a Como, il Santuario Santissima Trinità Misericordia di Maccio (Co) e il santuario di Santa Maria del Sasso in Caravate (Va).

«Avremo la grazia di vivere un anno pastorale segnato dalla celebrazione del Giubileo - è la riflessione del vescovo Cantoni - Sarà un Anno Santo scandito, innanzitutto, dall’approfondimento della Bolla con cui papa Francesco ha indetto il Giubileo 2025, guardando con attenzione e interesse alla virtù teologale della speranza, valorizzando o individuando “opere e luoghi segno”, dove la speranza viene concretamente vissuta e attuata».

Il delegato per il Giubileo 2025, don Cesare Bianchi, ricorda che è già stata elaborata la proposta di pellegrinaggio diocesano a Roma, guidato dal vescovo Cantoni: sarà dal 18 al 21 settembre 2025. Il Vescovo, in particolare, invita tutte le comunità, le associazioni e i movimenti a convergere sul pellegrinaggio diocesano. Il cammino è solo all’inizio: nelle prossime settimane saranno elaborate e diffuse le diverse proposte e iniziative per vivere al meglio la grazia dell’Anno Santo nell’itinerario di vita di comunità e parrocchie. Tutto sarà diffuso attraverso il sito della diocesi (dove è stata attivata un’apposita sezione dedicata al Giubileo) e sui diversi media diocesani.

Il decreto del vescovo Cantoni

«Le chiese giubilari siano oasi di spiritualità dove ristorare il cammino della fede e abbeverarsi alle sorgenti della speranza, anzitutto accostandosi al Sacramento della Riconciliazione, insostituibile punto di partenza di un reale cammino di conversione - si legge nel Decreto di istituzione del Vescovo - In questi luoghi, così come in tutte le parrocchie della Diocesi, si curi in modo speciale la preparazione dei fedeli alle Confessioni e l’accessibilità al sacramento nella forma individuale, così come ho fortemente chiesto promulgando il Liber Sinodalis a conclusione del Sinodo diocesano XI».

E ancora: «Altresì peculiare dono di grazia proprio di ogni Anno Santo è l’Indulgenza che “permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio”. La Penitenzieria Apostolica, con le Norme sulla concessione dell’indulgenza durante il Giubileo Ordinario dell’Anno 2025 indetto da Sua santità Papa Francesco del 13 maggio 2024, ha disposto tutto ciò che concerne la concessione l’uso dell’Indulgenza, stabilendo le prescrizioni, affinché i fedeli possano usufruire delle disposizioni per ottenere e rendere effettiva la pratica dell’Indulgenza Giubilare».

Nel Decreto sono quindi indicate proprio le prescrizioni: «Tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato e mossi da spirito di carità e che, nel corso dell’Anno Santo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, dal tesoro della Chiesa potranno conseguire pienissima Indulgenza, remissione dei loro peccati, da potersi applicare alle anime del Purgatorio in forma di suffragio: nei sacri pellegrinaggi alla Basilica cattedrale o ai santuari sopra designati; nelle pie visite, ossia i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare visitando - individualmente o in gruppo - la Basilica cattedrale o le chiese giubilari o la Basilica romana minore di San Giorgio, in Como, o qualsiasi santuario mariano e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni alla Beata Vergine Maria, Madre di Dio».

Il cardinale Cantoni, sempre nel Decreto, aggiunge: «I fedeli veramente pentiti che non potranno partecipare alle solenne celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle pie visite per gravi motivi (come anzitutto le monache di clausura, gli anziani, gli infermi, i reclusi, come coloro che, in ospedale o in altri luoghi di cura, prestano servizio continuativo ai malati), conseguiranno l’Indulgenza giubilare, alle medesime condizioni se, uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o del Vescovo di questa Diocesi verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene (ad es. nella cappella del monastero, ell’ospedale, della casa di cura, del carcere...) il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita».

L’indulgenza giubilare, sempre come specifica il Vescovo nel Decreto, si può ottenere anche in altri due modi: «Nel compimento di particolari esercizi di religione, di pietà o nella partecipazione a particolari momenti formativi. I fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se, con animo devoto, parteciperanno alle Missioni popolari, a Esercizi spirituali, o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, da tenersi in una chiesa o altro luogo adatto, secondo la mente del Santo Padre; Nelle opere di misericordia e di penitenza. Nell’Anno Santo saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio. L’Indulgenza viene annessa anche alle opere di misericordia e di penitenza, con le quali si testimonia la conversione intrapresa. I fedeli riscoprano le opere di misericordia corporale (dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti e le opere di misericordia spirituale (consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e i morti)».

Il cardinale Cantoni conclude: «Dopo essermi posto in ascolto del Popolo di Dio in tutte le sue rappresentanze, propongo una più dettagliata e concreta presentazione delle espressioni tipiche dell’Anno Santo negli Orientamenti pastorali per la Chiesa di Como alla luce del prossimo Giubileo della Speranza. Le comunità cristiane sono invitate a cogliere nell’oggi della nostra storia i Segni di speranza offerti dal Signore e a coltivare le Opere segno maturate lungo il cammino sinodale. “Possa la luce della speranza cristiana raggiungere ogni persona, come messaggio dell’amore di Dio rivolto a tutti! E possa la Chiesa essere testimone fedele di questo annuncio in ogni parte del mondo!”».

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