E’ morto Poletti, autore del libro sugli ebrei salvati
Viveva in Nuova Zelanda.
E’ mancato già da qualche settimana, ma la notizia è stata diramata solo ora, Alan Poletti, (autore di "Una seconda vita. Aprica-Svizzera 1943, la salvezza"), uno scienziato di origini villasche appassionato di storia che avendo sentito parlare degli ebrei croati deportati all’Aprica, ha ricostruito tutta la loro storia in un libro. Negli anni scorsi era stato in paese per delle ricerche sul suo libro. Erano circa 300 persone; ebrei, comunisti, antifascisti perseguitati in Croazia. Venivano catturati e messi nei campi di concentramento. L’esercito italiano, che occupava una parte della Croazia, non volle accettate quella vergogna e quindi aiutò gli ebrei croati a venire in Italia dove sarebbero stati meno minacciati. Del gruppo in parte andarono in Aprica e in parte in Val d’Aosta.
Gli aiuti
Dopo l’8 settembre, quando per gli ebrei iniziò ancora di più la persecuzione nazista, cominciarono gli aiuti a fuggire nella vicina Svizzera. Storia vera quella raccontata dal neozelandese, ma oriundo di una famiglia della Poleta di Villa di Tirano, che non si è accontentato di raccogliere informazioni qua e là, ma è andato alla fonte sia al di qua della frontiera che aldilà. Non solo è una testimonianza del salvataggio, ma anche del lato umanitario ricevuto, sia da parte della popolazione di Aprica, ma anche delle autorità svizzere e in particolare delle guardie di frontiera.