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Gambero Rosso: sei vini valtellinesi conquistano i Tre Bicchieri

Un altro riconoscimento per la vitivinicoltura della Valtellina

Gambero Rosso: sei vini valtellinesi conquistano i Tre Bicchieri
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Sono sei i vini valtellinesi che hanno conquistato i Tre Bicchieri, massimo riconoscimento del Gambero Rosso, nell'edizione dellla prestigiosa guida del 2025. Ci sono alcune conferme come gli Sforzati, e vini che raggiungono il prestigioso risultato per la prima volta.

Gambero Rosso: sei vini valtellinesi conquistano i Tre Bicchieri

I vini che hanno ottenuto i Tre Bicchieri sono: Valtellina Sforzato Corte di Cama 2021 Mamete Prevostini; Valtellina Sfursat 5 Stelle 2021 Nino Negri; Valtellina Superiore Grumello 2021 I Vitari; Valtellina Superiore  Inferno Flammante 2021 Tenuta Scerscé; Valtellina Superiore Inferno Riserva 2019 Aldo Rainoldi; Valtellina Superiore Sassella Nuova Regina Riserva 2018 Arpepe.

Complessivamente la Lombardia ha ricevuto 34 Tre Bicchieri.

"Un segno che dimostra come la Lombardia del vino sia una regione completa - spiegano dal Gambero Rosso in una nota - Gli assaggi di quest’anno per la guida Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso confermano il primato nazionale sul metodo classico in termini di Tre Bicchieri, con una numerosa pattuglia di Franciacorta e Oltrepò Pavese sugli scudi".

E ancora: "Il distretto bresciano ha presentato un lavoro di zonazione ambizioso e dimostra una nuova solidità produttiva, tra dosaggi sempre più calibrati e la nascita di nuovi parcellari che raccontano un’aderenza territoriale sempre più marcata. Il livello medio delle cuvée è molto alto, basta vedere le nostre valutazioni alle realtà affacciate sulle sponde del Lago d’Iseo. In particolare, siamo rimasti colpiti dall’evoluzione stilistica di molti Satèn, in passato oggetto di diverse critiche anche da parte nostra. Sul fronte Oltrepò brillano le aziende che hanno sposato con piena determinazione la causa del Pinot Nero".

Rossi, Bianchi e Rosati

"Tra i bianchi troviamo versioni virtuose di Lugana, San Martino della Battaglia (da uve friulano), con incursioni nella denominazione di Capriano del Colle, dove anche i rossi sembrano più attuali e slanciati - ancora dal Gambero Rosso - Per un’immersione tra i rosati, la Valtènesi offre un modello di riferimento forte: è uno dei pochissimi distretti che per vocazione ha scelto di valorizzare le uve migliori del territorio in declinazione rosata, con una gamma che si fa più ampia e diversificata di anno in anno. Secchi e fragranti, sviluppano il loro pieno bagaglio aromatico con un paio di anni di affinamento in bottiglia".

E sulla nostra produzione queste sono le parole: "A proposito di finezza eccoci tra i pendii della Valtellina, che trova piene affermazioni nelle sue sottozone: Sassella, Inferno, Grumello, senza dimenticare la ricchezza della tipologia Sforzato. Una menzione anche per le cave di marmo del Botticino, denominazione fiabesca del bresciano, con alcuni interpreti che sono dei veri guardiani del distretto".

Infine Gambero Rosso conclude: "Vini dolci? Il raro Moscato (rosso) di Scanzo della bergamasca o il Moscato di Volpara offrono valide alternative. Belle impressioni anche dalle zone del Garda e della Valcalepio, per chiudere sui Lambrusco del Mantovano. Poche regioni possono offrire interpretazioni stilistiche e territori così diversi tra loro".

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