A Davide Codazzi Menzione speciale agli Oscar Green
Il pastore influencer di Buglio in Monte protagonista della manifestazione promossa da Coldiretti Giovani Impresa
Oltre 200 mila follower, una platea eterogenea nel villaggio globale dei social media che, grazie a lui, si sono avvicinati al mondo dell’allevamento e dell’alpeggio: Davide Codazzi ha più che meritato il premio Oscar Green vinto su base regionale, che ha ritirato ieri sera a Bergamo nel corso della serata di gala organizzata da Coldiretti Giovani Impresa presso l’Accademia Carrara: una cornice storica e prestigiosa dove riposano dipinti più che centenari e dove le immagini postate sui social da Codazzi hanno strappato un applauso e un entusiasmo tutt’altro che virtuale, ma tangibile. Tanto che pure lui, che al rapporto con il pubblico è più che abituato, si è commosso nel parlare dei suoi animali: alla fine tanti selfie, anche da parte delle autorità presenti, in particolare il presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi, che non ha voluto farsi mancare una foto con lui.
Raccontare la vita in alta montagna
Raccontare la vita in alta montagna in modo semplice e trasparente, sfruttando il potere dei social media. 29 anni, allevatore valtellinese da generazioni, Davide Codazzi è quindi diventato un influencer con una community che conta già centinaia di migliaia di iscritti: attraverso i suoi profili Instagram e Tik Tok parla al villaggio globale di internet dal suo alpeggio a 1.500 metri di quota in Val Gerola, in provincia di Sondrio. Terra ancestrale di produzione del Bitto, oggi Dop ma formaggio che lega la sua storia addirittura al tempo dei celti: passato e futuro che si intrecciano, tra un video-selfie e la mungitura fatta come una volta alle prime ore del mattino, nell'azienda di famiglia. Davide ha iniziato al tempo della pandemia, raccontando quel lavoro in azienda agricola che mai si era fermato: non solo ha avviato la vendita online dei propri prodotti, ma li ha raccontati attraverso il profilo “Modavegia”, che in breve tempo ha raggiunto oltre 200mila follower. Con lui i giovani scoprono la rara realtà dell'alpeggio, i meno giovani ritrovano racconti, scenari e ricordi. Davide sale in quota da maggio a fine settembre, con una settantina di bovini, tra cui 40 vacche da latte, e altrettanti ovicaprini.
Sostegno
“La voglia di sperimentare e di innovare che emerge dalle storie raccontate ieri sera a Bergamo – ha commentato Giovanni Bellei, delegato Giovani Impresa Coldiretti Lombardia – testimonia la volontà dei giovani agricoltori di migliorare le proprie aziende con l’obiettivo di raggiungere risultati positivi non solo per la propria impresa ma anche per il territorio in cui questa opera”.
“E’ un premio che rende merito all’impegno di tanti giovani agricoltori valtellinesi che hanno saputo coniugare memoria e tecnologia” commentano Sandro Bambini e Giancarlo Virgilio, presidente e direttore di Coldiretti Sondrio. “E’ importante sostenere il sogno imprenditoriale dei ragazzi e delle ragazze che scelgono di costruirsi un futuro in campagna. Bisogna aumentare gli investimenti in agricoltura, garantendo le misure necessarie a favorire il ricambio generazionale nel nostro settore, ma anche creando le condizioni perché ogni giovane sia libero dai troppi lacci che ne mettono a rischio l’attività, dalla burocrazia alla concorrenza sleale”.
Oscar Green della Lombardia
Gli Oscar Green della Lombardia – precisa la Coldiretti regionale – sono stati consegnati a Bergamo, presso l’Accademia Carrara, alla presenza tra gli altri di: Gianfranco Comincioli, presidente di Coldiretti Lombardia; Stefano Leporati, segretario nazionale Coldiretti Giovani Impresa; Giovanni Bellei, delegato regionale Giovani Impresa Coldiretti Lombardia; Lara Magoni, europarlamentare; Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste; Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia di Bergamo; Elena Carnevali, sindaca di Bergamo; Carlo Mazzoleni, presidente Camera di Commercio di Bergamo; Gabriele Borella, presidente Coldiretti Bergamo; Gianpietro Bonaldi, general manager dell’Accademia Carrara.
“La voglia di sperimentare e di innovare che emerge da queste storie – commenta Giovanni Bellei, delegato Giovani Impresa Coldiretti Lombardia – testimonia la volontà dei giovani agricoltori di migliorare le proprie aziende con l’obiettivo di raggiungere risultati positivi non solo per la propria impresa ma anche per il territorio in cui questa opera”.
“E’ importante sostenere il sogno imprenditoriale dei ragazzi e delle ragazze che scelgono di costruirsi un futuro in campagna – sottolinea il presidente di Coldiretti Lombardia Gianfranco Comincioli – Bisogna aumentare gli investimenti in agricoltura, garantendo le misure necessarie a favorire il ricambio generazionale nel nostro settore, ma anche creando le condizioni perché ogni giovane sia libero dai troppi lacci che ne mettono a rischio l’attività, dalla burocrazia alla concorrenza sleale”.
Di seguito i vincitori degli Oscar Green e i premiati con le menzioni speciali.
IL PASTORE INFLUENCER CHE RACCONTA LA VITA IN ALPEGGIO
Menzione speciale Agrinfluencer
Davide Codazzi – Buglio in Monte (Sondrio)
Raccontare la vita in alta montagna in modo semplice e trasparente, sfruttando il potere dei social media. Così Davide Codazzi, allevatore valtellinese di 29 anni, è diventato un influencer con una community che conta già centinaia di migliaia di iscritti: attraverso i suoi profili Instagram e Tik Tok parla al villaggio globale di internet dal suo alpeggio a 1.500 metri di quota in Val Gerola, in provincia di Sondrio. Terra ancestrale di produzione del Bitto, oggi Dop ma formaggio che lega la sua storia addirittura al tempo dei celti: passato e futuro che si intrecciano, tra un video-selfie e la mungitura fatta come una volta alle prime ore del mattino, nell'azienda di famiglia. Davide ha iniziato al tempo della pandemia, raccontando quel lavoro in azienda agricola che mai si era fermato: non solo ha avviato la vendita online dei propri prodotti, ma li ha raccontati attraverso il profilo “Modavegia”, che in breve tempo ha raggiunto oltre 200mila follower. Con lui i giovani scoprono la rara realtà dell'alpeggio, i meno giovani ritrovano racconti, scenari e ricordi. Davide sale in quota da maggio a fine settembre, con una settantina di bovini, tra cui 40 vacche da latte, e altrettanti ovicaprini.
DALLA CERAMICA AL MARE: COSI’ NASCE IL VINO DI MILANO
Categoria Campagna Amica
Lucrezia Toninelli – San Colombano al Lambro (Milano)
Anfore di ceramica e acqua di mare: così il vino di Milano diventa unico. L’idea è di Lucrezia Toninelli, giovane imprenditrice agricola di 28 anni di San Colombano al Lambro. Nell’azienda agricola di famiglia, Lucrezia produce e vende i due vini di Milano: l’IGT Colline del Milanese e il San Colombano DOC. Per rendere speciali le sue bottiglie, Lucrezia utilizza due metodi di affinamento molto particolari: il suo Rosso di Valbissera invecchia a 30 metri di profondità nel mare della Croazia per almeno 6 mesi. Questo permette al vino di avere un sentore caratteristico grazie a temperature, pressione e luce costanti, esaltando le qualità organolettiche e la complessità del vino. L’IGT Colline del Milanese, invece, viene fatto maturare in anfore di grès porcellanato: una tecnica che ossigena il vino senza aromi esterni ed esalta le potenzialità del vitigno.
IL GIOVANE NOE' CHE SALVA RAZZE ANTICHE
Categoria Custodi d’Italia
Giulio Ranucci – Varzi (Pavia)
È il più giovane titolare d’impresa socio di Coldiretti Pavia ma ha deciso di dedicare la sua vita alla salvaguardia di razze antiche. È la scelta controcorrente di Giulio Ranucci, 21 anni appena, che dopo il diploma agrario prende in gestione l’azienda agricola di famiglia a Pietragavina (Pavia) e inizia ad allevare una dozzina di Cabannine, mucche in via di estinzione di cui rimangono soltanto poche centinaia di esemplari in tutta Italia. Giulio lascia i suoi animali liberi di pascolare sulle colline dell’Oltrepò Pavese, dove alleva anche cavalli Merens (anche questi una razza in via di estinzione) e dove coltiva prati e frutteti. Grazie a tecniche colturali naturali, rotazioni e lavorazioni poco invasive Giulio riesce ad ottenere foraggi di qualità, che utilizza per nutrire gli animali.
L’ORTO NELLE TORRI HI-TECH NEL PAESE DEL PAPA BUONO
Categoria Impresa Digitale e sostenibile
Eleonora Masseretti – Sotto il Monte (Bergamo)
E’ la prima azienda agricola italiana a coltivare un orto in torri aeroponiche verticali e si trova a Sotto il Monte, paese natale di Papa Giovanni XXIII, nella bergamasca. Titolare dell’impresa è Eleonora Masseretti: 33 anni e un diploma di maturità linguistica, dopo un periodo di lavoro all’estero Eleonora rientra in Italia per portare avanti l’azienda di famiglia, che oggi conduce unendo tradizione e innovazione. Per rifornire di frutta e verdura a “metro zero” il suo agriturismo, dove offre servizi di pernotto e ristorazione, Eleonora ha scelto di installare sui terreni di proprietà una serra per coltivare in maniera più sostenibile: grazie a delle torri tecnologiche, dotate di un sistema automatizzato di irrigazione verticale che ottimizza l’uso della risorsa idrica, Eleonora riesce a produrre fuori suolo fino a 160 tipi differenti di frutta e ortaggi, con un risparmio in termini di consumi di acqua e di spazio che può arrivare fino al 90% rispetto alle coltivazioni tradizionali.
L’AGRITURISMO SI FA SMART CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Categoria E’ ancora Oscar Green
Luca Ricci – Induno Olona (Varese)
Luca Ricci, classe 1997, gestisce il suo agriturismo a Induno Olona (Varese) attraverso lo smartphone: la struttura, ricavata dal recupero di un vecchio cascinale, è dotata di un sistema domotico che permette di controllare a distanza l’apertura delle finestre, la temperatura degli ambienti, le luci e la TV. L’assistenza alla clientela viene garantita attraverso app e sistemi automatici, che ad esempio permettono agli ospiti di entrare nella struttura in totale autonomia attraverso un codice univoco che ricevono direttamente su cellulare o tablet. Sempre dal proprio smartphone, inoltre, Luca riesce a gestire anche le partenze e gli arrivi e perfino il personale per la pulizia delle camere.
LA FILIERA IN FATTORIA, PER SALUMI TRACCIATI DAL CAMPO ALLA TAVOLA
Categoria L’impresa che cresce
Simone Salvarani – Roncoferraro (Mantova)
Il motto aziendale è “fare nel miglior modo possibile”: una filosofia che Simone Salvarani, 32 anni, porta avanti ogni giorno alla guida dell’impresa agricola di famiglia a Roncoferraro (Mantova). Specializzata nella produzione e vendita di salumi, tra cui le tipicità del territorio come pesto di maiale e ciccioli, l’azienda di Simone è oggi una realtà solida e apprezzata, che racchiude in sé tutti i passaggi della filiera, dal campo alla tavola. Un risultato frutto di una crescita costante, secondo i principi della qualità, della sostenibilità e dell’autosufficienza. Nata da zero all’inizio degli anni ’80, oggi l’azienda può contare su 170 ettari di terreni coltivati per la produzione di materie prime da destinare all’alimentazione dei maiali allevati. A questo si sommano un centro di lavorazione e un punto vendita aziendali, per offrire ai consumatori prodotti finiti di qualità e a filiera corta. L’azienda si avvale anche di tecnologie 4.0 per ridurre gli sprechi, per una gestione sostenibile dei terreni e per la tracciabilità dei prodotti. È infine dotata di un impianto fotovoltaico sui tetti che permette la completa autonomia nel consumo dell'energia elettrica più la messa in rete di quella non utilizzata.
IL RISCATTO SOCIALE TRA API E VIGNE
Categoria Coltiviamo insieme
Cooperativa sociale agricola Clarabella– Iseo (Brescia)
Prendersi cura del territorio con coltivazioni rispettose dell’ambiente, sviluppare progetti di accoglienza turistica e di inserimento lavorativo per persone con disabilità psichica e fisica. È la mission della Cooperativa sociale e agricola Clarabella, una realtà nata nel 2002 al confine tra i Comuni di Corte Franca e Iseo, in provincia di Brescia. All’attivo ha già la coltivazione di vigneti per la produzione di vini Franciacorta, i servizi di alloggio e ristorazione, la fattoria didattica. A tutto questo, ora, si aggiunge il progetto “Social Bee Energy” che mira a recuperare un terreno abbandonato per promuovere la biodiversità e valorizzare il paesaggio rurale. Oltre agli aspetti agricoli, come la creazione di un vigneto per la produzione di vino DOCG Franciacorta e un apiario tecnologicamente avanzato, il progetto prevede l'assunzione di persone con disabilità psichiche, coinvolgendole nella gestione dell'area. Sarà creato poi un bosco didattico per offrire attività educative alle scuole del territorio, promuovendo la consapevolezza ambientale. Ulteriore obiettivo è quello di installare un impianto fotovoltaico per contribuire alla nascente comunità energetica, favorendo uno sviluppo sostenibile.
L’AGRICOLTURA CHE RIGENERA
Menzione speciale Lombardia
Marta Galimberti – La Valletta Brianza (Lecco)
Per Marta Galimberti al “centro della terra” ci sono valori, inclusioni, persone e un’agricoltura che si rigenera attraverso l’analisi e il monitoraggio dei suoli a tutela della fertilità, che si arricchisce con pratiche che coniugano memorie arcaiche ed esperienza moderna. Una visione che Marta ha messo in pratica a cascina Bagaggera, per tutti “la Baga”: una realtà che fa tendenza tra le giovani generazioni, dove non si allevano solo animali e non si producono solo pane e formaggi. Si coltivano soprattutto inclusione, sostenibilità e futuro. I 28 dipendenti, con l’inserimento di disabili, sono formati con team building che li rendono performanti e motivati anche per poter seguire l’ampia gamma dei servizi al pubblico, tra cui l’agriasilo-nido e l’agriturismo con ristorazione e pernotto.
IL VOLTO GIOVANE DELL’AGRICOLTURA MULTIFUNZIONALE
Menzione speciale Lombardia
Elisa Mignani – Pessina Cremonese (Cremona)
Dall’agriturismo alla vendita diretta nei mercati Campagna Amica e in azienda, dalla fattoria didattica alla sociale, dal recupero di antiche varietà di cereali al piccolo schermo di tv e smartphone. La parola d’ordine nell’azienda agricola di Elisa Mignani a Pessina Cremonese (Cremona) è multifunzionalità ed Elisa ne rappresenta il volto giovane, appassionato e determinato. Un’opportunità offerta dalla legge di orientamento, fortemente voluta da Coldiretti, che Elisa riesce ad esprimere nella sua impresa a 360 gradi, in particolare da quando nel 2021 ne è diventata titolare prendendo il testimone dai genitori. Una realtà a porte aperte nata negli anni Sessanta per volontà del bis nonno di Elisa, dove l’incontro e il rapporto diretto con i consumatori oggi rappresenta il vero valore aggiunto per far conoscere il territorio, il lavoro quotidiano nelle campagne e la storia della propria famiglia. Un rapporto che si è ulteriormente rafforzato e amplificato negli ultimi anni, grazie a un utilizzo sapiente dei social media e alla partecipazione di Elisa in diverse trasmissioni tv a livello regionale e nazionale, in qualità di cuoca contadina di Campagna Amica: obiettivo, raccontare la propria terra attraverso i prodotti della tavola e le ricette della tradizione rivisitate in chiave moderna.