Presidio sanitario inaccessibile per le persone con disabilità
La porta d’accesso è di complicata apertura per chiunque sia in carrozzella, lamentele.
Sembra un paradosso. Il luogo deputato per eccellenza ad accogliere e, se possibile, risolvere i problemi sanitari, crea difficoltà, emarginando chi ne ha forse più degli altri. Per aprire il portone di ingresso al piano terra del Presidio sanitario - Casa della Comunità, bisogna tirare una maniglia verso se stessi; ci immaginiamo la problematicità del gesto di una persona in carrozzina, una persona che altrove è indipendente, che va un po’ ovunque, con il suo mezzo elettrico, ma al Presidio deve per forza attendere l’aiuto di qualcuno che passa di lì. Riportiamo le lamentele di tanti cittadini, peraltro inviate agli uffici preposti, per sensibilizzare chi di dovere alla soluzione della questione. La porta in questione è dell’unico accesso, dopo una discesa breve, su cui d’inverno si forma spesso del ghiaccio; le porte difficili da aprire, una dopo l’altra, in realtà sono tre; la seconda, può essere anche spinta, ma è così pesante che una persona in carrozzina da sola non riesce. Per accedere all’ascensore e alle scale che portano ai servizi situati al piano superiore, c’è la terza porta tagliafuoco Rei (resistenza, ermeticità, isolamento) la più pesante, sempre chiusa. Potrebbe essere lasciata aperta perché in automatico, se succede qualcosa scatta la fotocellula e una calamità la farebbe chiudere. Sembra un paradosso, che un Presidio sanitario non dia accesso a disabili, come essere non a norma di legge.
Il fatto
Un signore, che accompagna la moglie diversamente abile, pensando al buon senso, rimane stupito, altresì, che la sala riabilitazione non sia a piano terra. Però, lunedì è stato inaugurato il PUA, Punto Unico di Accesso dove ci sarà una figura pronta ad accogliere, agevolare, rispondere e semplificare il primo accesso ai cittadini, svolgendo un’azione di filtro per utilizzare al meglio le risorse condivise dal Servizio Sanitario Locale. I cittadini si lamentano anche del fatto che nei bagni per persone diversamente abili c’è una sola maniglia davanti al lavello. In tanti si erano già lamentati della chiusura del Pronto soccorso e dell’assenza di un medico: ci sono solo infermieri che possono medicare. In confronto, le porte sono un dettaglio.