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Business PMI, è stata presentata l’edizione di Sondrio e provincia

Per la prima volta la pubblicazione edita dal gruppo Netweek arriva nel nostro territorio: un omaggio alle Piccole e Medie Imprese

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Quella di mercoledì 13 novembre è stata una serata molto speciale per gli imprenditori di Sondrio e provincia: a Palazzo Muzio si è svolta la presentazione ufficiale della rivista Business PMI, realizzata dal gruppo editoriale Netweek. Si tratta di una pubblicazione che valorizza le tante realtà imprenditoriali dei nostri territori, che esalta il mondo delle Piccole e Medie Imprese, ovvero le realtà che hanno reso prospero il nostro territorio e negli anni hanno garantito alla sua popolazione benessere e ricchezza. Per l’occasione è intervenuta un’ospite d’eccezione: la speaker è stata Laura Arrigoni, docente Ima di Lecco, collocata tra i migliori 10 insegnanti europei di imprenditorialità da JA Europa, che si è espressa sul tema «Scuola, ITS ed educazione».

 

La presentazione di Business PMI

Dopo i saluti istituzionali a prendere parola è stato Riccardo Baldazzi, direttore del Centro Valle: «Per la prima volta questo magazine arriva a Sondrio e non un fatto secondario, dal momento che ritengo sia un prodotto che ben si sposa con Valtellina e Valchiavenna. In un territorio come il nostro le PMI tengono insieme le comunità: offrono l’opportunità ai giovani di lavorare nel proprio paese e di vivere nella propria realtà. Grazie alle piccole e medie imprese andare via non è un obbligo, ma una scelta. Inoltre questa pubblicazione è una sorta di omaggio a loro, che contiene storie di aziende interessanti». Non è mancata la presenza di Maurizio Cattaneo, direttore editoriale del gruppo Netweek: «Ho iniziato negli anni Novanta con Il Giornale di Indro Montanelli, curando la pagina dedicata a formazione e management in qualità di redattore responsabile. All’epoca è emersa un’Italia della piccola e media imprenditorialità. Presentare Business PMI mi fa pensare a tutto quello che è stato seminato, ossia a qualcosa che va al di là dell’economia. È una questione sociale, che riguarda la comunità: l’imprenditore non pensa soltanto al fatturato ma anche ai dipendenti e al territorio. La Valtellina nei prossimi anni avrà sfide nazionali e internazionali e il rischio è vedere solo i grandi eventi, perdendo quello che c’è sotto: Netweek farà proprio il contrario, facendo emergere lo sforzo nella creazione di una comunità forte».

«Un prodotto che valorizza le Piccole e Medie Imprese»

A presentare nel dettaglio la rivista Business PMI è stato Giuseppe Pozzi, responsabile dell’ufficio comunicazione di Netweek e curatore del volume: «Un prodotto che valorizza le Piccole e Medie Imprese, quelle tante realtà imprenditoriali che costituiscono l’ossatura economica del nostro territorio e che negli anni gli hanno permesso di crescere e prosperare». L’analisi è partita dai numeri, quelli dei bilanci della PMI della provincia di Sondrio relativi all’anno 2023: dal fatturato ai dipendenti, dall’Ebitda e dall’Ebit fino ai dati del patrimonio aziendale. Il tutto inquadrato in classifiche: quella, naturalmente, del fatturato complessivo, ma anche quelle di alcuni valori e di diversi settori che più sono rappresentativi in quest’area, come il commercio, costruzioni&immobiliare, servizi, manifattura pesante e leggera. A fornirli è Cribis, società specializzata nelle informazioni commerciali su aziende italiane ed estere, in grado di raccogliere i numeri utili per realizzare analisi e ragionamenti.

I saluti istituzionali

Ad aprire la serata di presentazione di Business PMI è stato Davide Menegola, presidente della Provincia di Sondrio: «Sulle pareti di questa meravigliosa sala sono rappresentate le attività che qualificavano il nostro territorio secondo l’idea dell’architetto Muzio - ha esordito - oggi inauguriamo questa nuova rivista sulle PMI, parte portante del nostro tessuto economico che ha permesso una crescita diffusa. In parallelo dobbiamo considerare la formazione dei nostri giovani: non possiamo permetterci che sbaglino strada». All’evento è intervenuta anche Anna Pavone, Prefetto della provincia di Sondrio: «Rappresento lo Stato in Valtellina e in Valchiavenna e credo che questa pubblicazione sia un’ottima idea, molto istruttiva, dal momento che le PMI sono l’ossatura della nostra provincia». Spazio poi a Marco Bonat, Segretario Generale della Camera di Commercio di Sondrio: «Porto i saluti della presidente Loretta Credaro e penso che nei prossimi anni potrà essere apprezzata una tendenza di lungo periodo riguardante i dati raccolti nella pubblicazione. Lato nostro, recentemente abbiamo effettuato un’analisi del decennio: è emerso che le imprese della provincia di Sondrio si sono fatte valere, soprattutto per la crescita nella loro dimensione». Gionni Gritti, presidente Confartigianato Imprese Sondrio, ha aggiunto: «Quando si parla di imprese la nostra associazione non può certo mancare. Ringrazio Netweek per aver realizzato questa rivista in cui si mette in evidenza ciò che si fa, e bene, nella nostra provincia». In seguito a prendere parola è stato Luigino Negri della Banca Popolare di Sondrio: «Porto i saluti del presidente Francesco Venosta e del Consigliere Delegato e Direttore Generale Mario Alberto Pedrazzini. In merito al tema odierno sono fermamente convinto che le PMI ci aiutino a crescere». Continua Matteo Zorzet, responsabile Banca d’Impresa di Credit Agricole: «Mi occupo di imprese in alta Lombardia e ritengo che rappresentino un unicum da valorizzare, un qualcosa su cui appoggiarsi e che può donare un contributo al territorio». Infine Umberto Colli, presidente Le Village by CA delle Alpi: «Rappresento un acceleratore di start-up, inaugurato lo scorso febbraio a Sondrio e voglio sottolineare l’importanza di coniugare il mondo della scuola con quello tecnico, ovvero la preparazione e la formazione con il tessuto imprenditoriale. Penso che un giovane possa intraprendere un percorso formativo in Valtellina, arricchirlo con esperienze esterne e in seguito tornare indietro per generare valore».

Le riflessioni della professoressa Arrigoni

A lanciare spunti interessanti e stimolare riflessioni sul tema «Scuola, ITS ed educazione» è stata Laura Arrigoni, insegnante dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco e coordinatrice del corso ITS Business Development Manager di Lecco dell’ITS Academy Machina Lonati. «Quando avevo tre anni osservavo la mia maestra d’asilo, aveva gli occhi talmente amorevoli che ho pensato “voglio diventare come lei” e con il passare degli anni mi sono convinta che quella fosse la mia strada. Inoltre ritengo che il mestiere che si intraprende sia il frutto di incontri con le persone: sono i rapporti umani e le relazioni che attraggono i giovani all’interno delle imprese». La docente si definisce «appassionata di giovani»: «Sono il nostro futuro, ma soltanto stando con loro si comprendono desideri, ansie e paure. Fra i ragazzi emerge tantissima paura del futuro e ciò mi preoccupa molto, forse vuol dire che noi adulti lo stiamo un po’ rubando a loro». La Arrigoni si è rivolta poi agli imprenditori: «Per poter presentare un progetto efficace ai ragazzi è necessario interpellare chi passa tempo con loro - ha continuato - serve che il mondo produttivo e quello della scuola si siedano insieme intorno al tavolo, per raccontarsi reciprocamente le necessità, capendo cosa serve a quel gruppo di ragazzi. Noi insegnanti non possiamo chiuderci nella nostra istituzione scolastica, non possiamo dire “si è sempre fatto così”. A volte arriva il momento di sradicare alcuni pezzi e ciò si può fare soltanto se ci si incontra e si ragiona insieme».

“Serve un cambio di prospettiva”

L’insegnante pone poi l’accento su un cambio di prospettiva, partendo da una narrazione attualmente errata: «Ciascuno di noi spesso lamenta fatiche lavorative, problemi di stipendio basso e altre questioni. Di conseguenza i ragazzi dicono “io non voglio fare la fine di mio padre”, in sostanza se la narrazione è negativa non li attrae, giustamente. Ciò vale a livello di paese: viviamo in un contesto invidiabile ma le lamentale sono continue e ciò spinge i giovani a pensare che l’erba del vicino sia sempre più verde. Mi dispiace molto quando dopo gli studi i ragazzi emigrano all’estero: sia chiaro, ben vengano le esperienze fuori dall’Italia, ma non sono l’unica soluzione». La professoressa Arrigoni si è espressa anche sul tema dell’attrattività: «Oggi è importante aiutare i ragazzi e fare loro da maestri. Mi spiego: una volta il mestiere si insegnava nelle botteghe, si “rubava con gli occhi”. Servono persone con passione che si mettano a fianco dei giovani e insegnino il da farsi: voi imprenditori siete queste persone e per un ragazzo sentirsi affiancato, supportato e aiutato a rialzarsi di fronte agli errori è un importante fattore di attrattività. È necessario spendere tempo a conoscere i ragazzi e a farsi conoscere: in questo modo si diventa esempi positivi. Attualmente Tik Tok è fonte di apprendimento, ma di falsi maestri ce ne sono tanti: li vogliamo in carne e ossa, perché l’incontro è ciò che ci gratifica di più, siamo esseri umani». Ecco poi un appunto anche sugli stereotipi come il classico «i giovani non hanno voglia di lavorare»: «Credono in valori molto forti, scelgono di lavorare dove possono condividere valori e filosofia con l’imprenditore e l’impresa, come i diritti dell’uomo, il rispetto della persona. Vanno presi sul serio e ascoltati».

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