Aprica

Sunà da mars, una tradizione che non muore

Migliaia fra residenti e turisti hanno aderito alla classica manifestazione nata per risvegliare la primavera e tornare al lavoro nei campi.

Sunà da mars, una tradizione che non muore
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Il Sunà da mars di Aprica non muore davvero mai e rimane una tradizione secolare radicata nella comunità orobica. Un grande successo anche sabato scorso per questa manifestazione che richiama la primavera e soprattutto il periodo in cui la primavera si attendeva come una manna dal cielo, non come oggi quando invece si spera in inverni più lunghi considerata l’economia del paese basata prevalentemente sugli sport invernali. Un tempo la primavera rappresentava la coltivazione dei campi, e il mondo era ovviamente diverso. Questo evento ce lo ricorda ogni anno, a fine febbraio. Sunà da mars è una festa popolare con radici antiche, dove la gente del posto si sposta in gruppi dai vari quartieri suonando campanacci. Lo scopo è appunto risvegliare la natura mentre raggiungono piazza delle Sei contrade, dove possono gustare il mach, piatto tipico di questo giorno di festa. Aprica così salutava l’inverno e preparava gli attrezzi per il duro lavoro in campagna.

Cortei

Alle 20, puntualmente, i cortei sono partiti da contrada Dosso con ritrovo alla fontana di via Panoramica, poi via Dosso, via Panoramica in direzione della chiesa di S. Pietro, via Stelvio, via Bernina, via IV Novembre poi corteo con S.Pietro. Da contrada Santa Maria con ritrovo sul piazzale della chiesa di Santa Maria Assunta, via Valtellina, corso Roma. Da contrada Liscedo con ritrovo a Liscedo Alto, via Ganda, Curnascia, via Liscidini, via Madonna poi corteo con S. Maria. Da contrada San Pietro con ritrovo alla fontana di via Ospitale, via Tonale, via Europa, via Valeriana, via Nazionale, corso Roma, via Spluga, via Europa, piazza Palabione, via Europa, via Magnolta. da contrada Liscidini con ritrovo a Cà di Pom, via Liscidini, via Madonna, poi corteo con S. Maria. Infine da contrada Mavigna con ritrovo imbocco via Mavigna, via Italia, via Boaresch, via Magnolta poi corteo con San Pietro. I cortei riuniti all’incrocio tra via Magnolta e corso Roma hanno proseguito uniti in un fracasso costante verso piazza delle Sei contrade per la degustazione del tradizionale Mach, gratuito per chi partecipava all’intero corteo partendo da una delle contrade esibendo il foulard della manifestazione. Per tutti i non partecipanti al corteo, contributo di 10 euro. Il campanaccio simbolo della kermesse è passato da San Pietro a Liscedo, che lo custodirà per un anno.

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