Con Priuli sulle tracce della preistoria
Approfondimento sabato su Centro Valle.

Una sala quasi al completo ed un pubblico attento hanno accolto sabato a Tirano la conferenza dell’archeologo camuno Ausilio Priuli, nell’ambito del ciclo di conferenze Sul Sicomoro, organizzato con il patrocinio del Comune di Tirano. La conferenza ha trattato un tema molto interessante: "Segni della preistoria come parole, il linguaggio perduto", contestualizzando questi segni scolpiti, presenti un po’ dovunque e abbondanti anche nel territorio locale, come "storia sacra" narrata attraverso l’uso del meta-linguaggio, prima ancora che come esempi di opere artistiche d’antan.
"Un ringraziamento - ha detto il sindaco Stefania Stoppani - particolare a Bernardo Gabriele Ferrari e all’assessore Isabella Ciapponi Landi per l’impeccabile organizzazione".
Pozzi
Ha aperto la conferenza il presidente della Associazione Marino Pozzi dicendo che l’albero del Sicomoro per crescere ha bisogno della terra, analogia con le incisioni rupestri. Poi la conferenza del professor Ausilio Priuli di Capo di Ponte tenutasi nella sala Bps a cura della Associazione Sul Sicomoro. Priuli, archeologo camuno, professionista della ricerca e dello studio dell’arte preistorica, è ideatore di nuove tecnologie di ricerca, schedatura ed analisi delle manifestazioni paleografiche e della protostatuaria e statuaria megalitica. Ha fondato e dirige il Museo didattico d’Arte e Vita Preistorica di Capo di Ponte e il Centro di Archeologia Sperimentale; inoltre ha realizzato l’Archeodromo di Capo di Ponte e l’Archeopark di Boario Terme. Approfondimento su Centro Valle di sabato.