Sulle orme del Gasherbrum IV (G4) di Walter Bonatti e Carlo Mauri
Il racconto della guida alpina e alpinista Federico Secchi.

Serata da sold out quella di mercoledì 13 agosto 2025 organizzata dalla Pro loco Valfurva a Santa Caterina Valfurva (polifunzionale), con il forte e blasonato alpinista, guida alpina, maestro di sci alpino, Federico Secchi (classe 1992) originario della Valfurva. Un momento veramente carico di pathos e di pure emozioni. Federico Secchi, infatti, ha raccontato la sua ultima impresa alpinistica (dopo quella della salita/conquista del K2 - luglio 2024), ovvero il tentativo (purtroppo, non andato a buon fine a causa delle proibitive previsioni meteo e, soprattutto, della troppa neve caduta) della salita di un altro “gigante” della terra (7915 metri), ovvero il G4 (Karakorum - Pakistan) e in cordata con altri due alpinisti, ovvero Leonardo Gheza e Gabriele Carrara (con loro anche il videomaker, il camuno Ettore Zorzini).
Racconto
“Io, Lorenzo Ghezza e Gabriele Carrara - che ringrazio (immensamente) per la meravigliosa esperienza - unitamente all’amico e videomaker camuno Ettore Zorzini (con me, e Marco Majori, sul K2 - luglio 2024), sognavamo di ripercorrere la via che portò in vetta Walter Bonatti e Carlo Mauri: era il 1958 - e il G4 veniva salito - per la prima volta - quattro anni dopo la salita/conquista
del K2 (nel 1954): i suoi 7925 metri - per dovere di cronaca - sono stati raggiunti solo altre tre volte e nessuna di queste seguendo, per intero, l’itinerario originale. Il nostro obiettivo, infatti e in origine, era quello di rilanciare proprio questa grande e straordinaria linea (tracciata da due icone dell’alpinismo italiano, ovvero Walter Bonatti e Carlo Mauri) attraverso un progetto che fondeva impegno fisico, memoria storica e documentazione visiva. In aggiunta a ciò, salirlo (il G4) con un grado di difficoltà in più; infatti, la nostra intenzione era quella di ripetere la salita in stile alpino: senza corde fisse, portatori d’alta quota e/o campi preallestiti; noi tre, la montagna e (soprattutto) un approccio che privilegia autonomia e sobrietà. Purtroppo, a causa delle previsioni meteo molto proibitive (settimana del 19/26 luglio 2025) e decisamente piuttosto instabili e i nostri giorni al campo base stavano per finire… abbiamo deciso, di comune accordo, di desistere dal tentativo di salita; forte la delusione, ma con la forte convinzione di averci provato fino in fondo”.
Emozioni
“Innanzitutto, la nostra spedizione - Gasherbrum IV - Expedition - giugno/luglio 2025 - si è inserita idealmente nella lunga tradizione delle esplorazioni italiane e in modo particolare in Karakorum (Pakistan) e, purtroppo, con rammarico non portata a termine. Inoltre, la salita della montagna G4 (nel 1958) ha rappresentato, per molti anni, l'ultima grande impresa italiana nella stessa area del Karakorum; è, infine, anche un gesto contemporaneo: ovvero, un ritorno a un alpinismo più essenziale, fatto di tempi lunghi, responsabilità personale e rispetto profondo per l’ambiente. Il G4 - per noi quattro - rappresenta un vuoto da colmare (ma sono sicuro che torneremo nuovamente…), non solo per la sua scarsa frequentazione alpinistica, ma per ciò che può ancora raccontare; è, insomma, una montagna che richiede attenzione, ascolto, visione e soprattutto tanta pazienza”.