I volontari del GS CSI Morbegno stanno lavorando a pieno ritmo per offrire, ancora una volta, un grande Trofeo Vanoni. Se gli atleti stranieri, quasi un centinaio al via, hanno già confermato la loro presenza, per le squadre italiane bisognerà aspettare ancora qualche giorno perché la predisposizione delle staffette è sempre un’operazione delicata. Durante la conferenza stampa del 15 ottobre al Tempietto gli organizzatori snoccioleranno numeri e nomi e, come sempre, le aspettative sono alte per il 68° Trofeo Vanoni che richiamerà a Morbegno (SO) più di 1000 atleti.
Eventi in programma
Nel mentre, stanno iniziando gli eventi collaterali che permettono di coinvolgere tutti gli appassionati di corsa in montagna e tutta la bassa Valtellina. Martedì 14 si parte con gli studenti della scuola primaria “Damiani” che scopriranno i segreti della corretta alimentazione soprattutto prima e dopo l’attività sportiva grazie agli insegnamenti del biologo nutrizionista Alessandro Lazzati. Domenica 19 ottobre l’attenzione verterà sull’ambiente con il coinvolgimento delle associazioni sul territorio in occasione della pulizia del percorso del Trofeo Vanoni, un bene comune a disposizione tutto l’anno di atleti, escursionisti e famiglie.
Da rimarcare che il Trofeo Vanoni è un evento plastic free in quanto il tracciato di gara sarà segnato con bandelle riutilizzabili in TNT e al ristoro degli atleti verranno utilizzati solo bicchieri di carta. Martedì 21 ottobre occasione imperdibile per tutti gli atleti di provare il percorso di gara testando le scarpe NNormal grazie alla collaborazione con il negozio 3 Passi Outdoor di Morbegno. Infine, sabato 25 gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Saraceno Romegialli” faranno da ciceroni agli atleti stranieri e gli faranno scoprire le bellezze del centro storico di Morbegno. Da sabato pomeriggio inizia il “tour de force” del Trofeo Vanoni con il consueto programma (sfilata degli atleti e Messa) e domenica alle 8.30 il Minivanoni, alle 10.30 il Vanoni femminile, alle 14.00 il Trofeo Vanoni e alle 17.30 le premiazioni.
Il percorso: l’essenza della corsa in montagna concentrata in 7 km
L’allenatore Gianni Fransci, grande esperto di corsa in montagna, ci racconta nel dettaglio il percorso del Trofeo Vanoni, un tracciato di 7,25 km che racchiude tutta l’essenza della corsa in montagna.
“Come sempre alla partenza del Trofeo Vanoni aleggia un refolo di leggera tensione, parte integrante di una gara che riesce a coinvolgere emotivamente e fisicamente atleti e spettatori. Appena superata la linea di partenza in pochi minuti si giunge nella contrada Cima Case, l’elegante fondo in porfido cede il posto ad un ciottolato sconnesso e antico: si aprono le porte sull’inizio della Via.
La pendenza si fa via via più severa, chi avrà scelto una partenza veloce si accorgerà ben presto di quanto impegnativa diventi. Cuori che battono forte, gambe tese nello sforzo che troveranno ristoro solo dopo aver raggiunto il primo pianoro vicino al Tempietto. La strada prosegue, asfaltata e pianeggiante, per alcune centinaia di metri, s’infila sinuosa nella parte più selvaggia del percorso scavata com’è sul fianco della gola del Bitto, solo fitti castagneti riescono a nasconderne la brutale bellezza. Per i concorrenti il panorama è un optional, devono decidere quante energie spendere per accelerare e quante riservarne al successivo e famigerato Dosso.
Uno stretto ed erto sentiero nel bosco che imboccato d’un sol colpo costringe gli atleti ad un ulteriore e violento cambio di ritmo. Sale veloce ed in pochi tornantini, il sentiero, ma per gli atleti l’impegno è quasi massimale, sbuca dal bosco e qui il percorso femminile, che fino ad ora collimava con quello maschile, inizia la sua parte di discesa. Gli uomini girano a destra e ritrovano la Via Priula lasciata alcuni minuti prima, ma questa volta regala un falsopiano sterrato incorniciato da verdeggianti prati, chi ha ancora le gambe in buono stato accelera nuovamente, chi le ha meno lo sfrutta per respirare. Poche decine di metri e la strada riprende a salire nel bosco per tre interminabili tornati. Giunge nuovamente all’aperto con il piano che conclude la salita, le gambe sembrano riprendere vigore quando la chiesetta di Arzo chiama a sé, o forse é il fragoroso tifo di quella zona che fa dimenticare tutta la fatica.
La discesa, dopo una prima parte tecnica e impegnativa, prosegue nel bosco lungo un vecchio tratturo che serpeggiante si distende, spiana e discende fino ai Bellini. Ciottolati, sterrati sconnessi e lisci si susseguono con continuità, brevi intervalli fra i tornanti si alternano a tratti rettilinei e veloci, una porzione di Vanoni decisamente spumeggiante. Ai Bellini anche il percorso femminile, dopo un nervoso saliscendi nel bosco, si allinea a quello maschile. La strada diventa cementata, larga, veloce ed in pochi secondi e quattro tornati si è già al Tempietto.
Poi, giù in picchiata verso la piazza S.Antonio e il rush finale lungo la centralissima via Vanoni tra due ali incitanti di folla che sostengono gli atleti negli ultimi faticosissimi metri di gara.