“Il giochetto è sempre quello: fare fumo, spostare l’attenzione, illudere… qualcuno le chiama ‘fake’, con una parola, fare “disinformazione”.
Il decreto regionale in oggetto è il n. 10524, risale al 23 luglio del 2025 e si intitola Proroga dei termini di avvio e fine lavori indicati dall’accordo per la progettazione e la realizzazione dell’intervento tangenzialina di Bormio. Quindi sospensione un accidenti”.
E’ dura la missiva inviata in settimana da Italia Nostra, Bormini per l’Alute e Comitato referendario Alute.
“Un decreto regionale tenuto segreto da luglio scorso, obbligatoriamente emerso all’improvviso durante l’udienza al TAR in ottobre. Tutti tenuti all’oscuro, soprattutto la cittadinanza.
Il 23 luglio 2025 la Regione Lombardia ha emesso un decreto importante sulla tangenzialina di Bormio. L’amministrazione comunale lo sapeva, ma non l’ha mai comunicato: né ai cittadini, né al consiglio comunale, né agli avvocati del Comitato.
Fatto grave. Il documento è emerso solo il 16 ottobre davanti ai giudici del TAR, se passato in sordina avrebbe messo una pietra sopra la disputa ratificando l’avvio dei lavori. I giudici (evento raro) sono stati costretti a rinviare l’udienza (significherà ben qualcosa!)”.
Amministrazione
Non solo.
“La cosa che si ritiene grave è che l’amministrazione di Bormio in carica ne era a conoscenza fin dal luglio scorso ma se ne è guardata bene dal divulgarla, dal comunicarla, ai cittadini, alla popolazione ma soprattutto agli avvocati di parte che stanno seguendo la vicenda, tant’è vero che è obbligatoriamente saltata fuori durante l’udienza del TAR il 16 ottobre scorso.
L’avvocato del Comitato non poteva conoscerla e, data l’importanza, ha subito chiesto una proroga dell’udienza per poterla studiare che, dai giudici del TAR stesso, è stata concessa senza esitazione (e già questo è significativo). Cari concittadini, la sindaca Cavazzi ne era ovviamente ben a conoscenza, e lo era anche mentre rassicurava in più occasioni la cittadinanza che “non c’erano novità” sulla questione della tangenzialina.
Questo documento, dai contenuti importanti per la valutazione da parte del TAR della faccenda ‘tangenzialina dell’Alute’, è emerso dunque solo all’ultimo momento, davanti al giudice, cosa che riteniamo una gravissima mancanza di trasparenza. Strategia che si fonda non sulla sbandierata chiarezza, ma proprio sull’opposto: sull’offuscamento.
Deciderà il giudice se dal punto di vista legale questo importante atto andava o non andava pubblicato ‘ufficialmente’, resta il fatto che la sindaca l’ha tenacemente tenuto nascosto a tutti, non l’ha nemmeno comunicato in un consiglio comunale. Se l’amministrazione mente su un fatto così facilmente verificabile, come può essere credibile su tutto il resto?”.