La trimestrale

Banca Popolare di Sondrio, l’utile al 30 settembre è di 512,7 milioni (+18,7%)

E' il risultato migliore di sempre nella storia della Bps

Banca Popolare di Sondrio, l’utile al 30 settembre è di 512,7 milioni (+18,7%)

Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, presieduto da Andrea Casini e con Elvio Sannino nel ruolo di consigliere delegato,  riunitosi nel pomeriggio di ieri, 5 novembre, ha esaminato e approvato il resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2025, che si è chiuso con un utile netto pari a 512,7 milioni di euro, il migliore risultato di periodo nella storia della banca.

Banca Popolare di Sondrio, l’utile è di 512,7 milioni

Questi alcuni dettagli sugli indicatori economico-finanziari di maggior rilievo:

• il risultato di periodo, al netto delle imposte pari a € 237,4 milioni, è positivo per € 512,7 milioni e beneficia della crescita dell’attività bancaria caratteristica i cui proventi si attestano a € 1.170,8 milioni (+3,5% rispetto al 30 settembre 2024; margine di interesse +1,6% e commissioni nette +8,2%). Tale dato riflette il positivo contributo derivante dalle attività finanziarie per € 95,5 milioni così come la riduzione delle rettifiche di valore nette che ammontano a € 43,9 milioni (-69,2 %), mentre risente di una crescita dei costi operativi attestatisi a € 493,5 milioni (+5,6%). Il cost-income ratio si posiziona al 38,8% in linea con il valore del 2024. A seguito del raggiungimento a luglio 2024 del livello obiettivo del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, è venuto meno il relativo contributo chiesto agli istituti bancari che, nel periodo di confronto, aveva gravato per € 21,3 milioni;

• i ratio patrimoniali1 restano elevati, ben al di sopra dei requisiti regolamentari; in dettaglio, il CET1 si attesta al 16,6% mentre il Total Capital si colloca al 20,0%;

• l’incidenza dei crediti deteriorati lordi, misurata dall’indicatore NPL ratio lordo, si riduce al 2,9% rispetto al 4% registrato al 30 settembre 2024. L’incidenza delle esposizioni deteriorate nette, che riflette l’elevato livello degli accantonamenti, si attesta all’1,1%, in significativa diminuzione rispetto all’1,7% rilevato al 30 settembre 2024;

• i tassi di copertura del credito deteriorato si mantengono su livelli molto elevati. Nello specifico, il coverage ratio del totale crediti non performing si conferma al 62%, il livello di copertura delle inadempienze probabili si attesta al 55,3% e quello riferito alle sole posizioni classificate a sofferenza all’82,6%. Il tasso di copertura relativo al credito in bonis si colloca allo 0,82%;

• il costo del rischio è pari a 16 punti base, in netto calo dai 56 punti base in virtù pure di importanti riprese di valore riguardanti alcune posizioni deteriorate. Il tasso di decadimento si è posizionato all’1,1%, stabile rispetto al 31 dicembre 2024;

• il Texas ratio, rapporto tra il totale dei crediti deteriorati netti e il patrimonio netto tangibile, scende al 9,1% dal 9,7% di dicembre 2024;

• la raccolta diretta da clientela risulta pari a € 45.258 milioni (+1,7% rispetto a fine 2024). La componente “core”2 della raccolta diretta risulta in incremento, da inizio anno, soprattutto grazie alla crescita dei depositi a vista mentre quella istituzionale registra una contrazione, pur a fronte dell’incremento dei prestiti obbligazionari;

• la raccolta indiretta, cifra € 52.119 milioni pressoché in linea con gli € 52.149 milioni di fine 2024 (-0,1%). Il risparmio gestito risulta pari a € 9.270 milioni rispetto agli € 8.312 milioni di fine 2024 (+11,5%), evidenziando flussi netti in termini di raccolta per circa € 722 milioni3, in ulteriore crescita rispetto alla dinamica positiva osservata nello scorso esercizio. Il risparmio amministrato ammonta a € 42.849 milioni rispetto agli € 43.837 milioni del 31 dicembre 2024 (-2,3%);

• la raccolta assicurativa ammonta a € 2.322 milioni rispetto agli € 2.190 milioni del 31 dicembre 2024 (+6%), con flussi netti positivi pari a circa € 96 milioni3, in significativa crescita rispetto all’andamento, a sua volta positivo, osservato a settembre 2024;

• i finanziamenti verso clientela cifrano € 35.896 milioni, in incremento rispetto ai livelli di fine 2024 (€ 35.027 milioni; +2,5%). Le erogazioni del periodo hanno registrato un significativo incremento, attestandosi a circa € 5,0 miliardi3 che si confrontano con gli € 3,7 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente (+35,6%). In tale ambito spiccano i prestiti chirografari a favore delle imprese e i mutui residenziali a beneficio delle famiglie;

• gli indicatori di liquidità, sia di breve (Liquidity Coverage Ratio) sia di medio periodo (Net Stable Funding Ratio), continuano a risultare ampiamente al di sopra dei requisiti minimi regolamentari. Il Liquidity Coverage Ratio si è attestato al 183% mentre il Net Stable Funding Ratio al 133%;

• i risultati economici delle società controllate e collegate si confermano positivi. Di particolare rilievo quello conseguito da Factorit che ammonta a complessivi € 34,7 milioni, in ulteriore rialzo rispetto al periodo di confronto (+26,4%).