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Zone economiche speciali per le montagne dell’Europa

La proposta è arrivata dall'assessore regionale lombardo Guido Guidesi

Zone economiche speciali per le montagne dell’Europa

Regione Lombardia chiede che l’Europa riconosca la ‘specialità’ delle zone alpine come ‘ambiti economicamente fragili’, dunque meritevoli di maggiori investimenti e politiche ad hoc, con l’obiettivo di creare condizioni favorevoli per residenti e imprese e mitigare così i fenomeni di spopolamento. Come? con le Zone economiche speciali.

Zone economiche speciali per le montagne dell’Europa

La proposta lombarda è stata presentata oggi, martedì 25 novembre 2025, dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, durante assemblea generale di Eusalp (l’Alleanza europea delle regioni alpine) in corso di svolgimento a Innsbruck, in Austria.

L’idea è mutuare a livello europeo e transnazionale l’esperienza delle ‘Zone economiche speciali’, prevedendo per le aree montane una serie di strumenti specifici (incentivi, agevolazioni e semplificazioni normative) comuni ai diversi territori transfrontalieri, in modo da creare uno ‘spazio economico alpino’ attrattivo per le aziende e in particolare per l’imprenditorialità giovanile.

“Riconoscere a livello europeo le ‘Zone montane’ come ‘Aree di interesse strategico’ – ha detto Guidesi – significa individuare e ‘mettere a sistema comune’ azioni applicabili in modo ampio e trasversale su tutte le Alpi. Occorre offrire nuove opportunità soprattutto ai giovani, attrarre capitali e talenti, implementare gli investimenti in infrastrutture fisiche e digitali. Le risposte devono essere strutturali e coordinate, anche per riequilibrare situazioni di svantaggio territoriale e di squilibrio tra confinanti”.

Per ottenere questi risultati, secondo l’assessore Guidesi, è anzitutto fondamentale rafforzare la ‘governance’ e il peso politico di Eusalp, la ‘Strategia Macroregionale Alpina’ attiva dal 2013 che coinvolge 80 milioni di cittadini di 7 stati e 48 istituzioni tra Regioni, Lander, Cantoni e Province Autonome accumunati dalla medesima area geografica; unico ente europeo in cui si registra la presenza della Svizzera.

“C’è la necessità – ha proseguito Guidesi – che l’Unione Europea strutturi una politica di bilancio sulla Macroregione Alpina a favore di progetti di dimensione interregionale e transfrontaliera. Eusalp deve diventare una piattaforma politica più incisiva, attraverso cui intensificare la cooperazione transnazionale tra i territori alpini e il confronto costruttivo con la Commissione Europea e tutti i decisori europei”.

La proposta operativa della Lombardia prevede, come prima fase, una mappatura delle ‘buone pratiche’ già attivate nei territori Eusalp da metter a ‘fattor comune’; una condivisione degli ambiti di azione prioritari; una ricognizione delle fonti di finanziamento attivabili, anche attraverso il ricorso a partnership pubblico-private; una definizione degli indicatori di monitoraggio per stabilire l’impatto e l’efficacia delle misure condivise.

“Solo agevolando la nascita e il consolidamento di una nuova generazione di imprenditori che vivono e lavorano in montagna – ha evidenziato Guidesi – possiamo innescare uno sviluppo economico strutturale e positivo. Come Lombardia vogliamo essere promotori di una nuova visione europea di sviluppo che rafforzi l’alleanza, la cooperazione e l’integrazione tra territori simili dal punto di vista sociale ed economico e che devono godere delle stesse condizionalità. La Macroregione Alpina può e deve giocare un ruolo più significativo e operativo sullo scenario continentale.

Le Olimpiadi invernali del prossimo anno saranno una straordinaria opportunità per i nostri territori ma oggi abbiamo chiesto ai colleghi un ruolo più forte e più attivo politicamente di Eusalp affinché anche tutti gli effetti positivi di eventi così straordinari possano rimanere e consolidarsi.
Continuo a pensare che solo attraverso un ruolo attivo e sinergico tra regioni transfrontaliere possa concretizzarsi quell’Europa che ci hanno raccontato a scuola”.