De Biasi: "Fondamentale l'apertura h24 dell'ospedale"
Riflettori puntati sulla sanità del territorio con la visita della senatrice Emilia De Biasi
La senatrice De Biasi a Morbegno ha parlato del presidio locale
Emilia De Biasi difende l'importanza dell'ospedale di Morbegno
“E’ necessario guardare alla montagna con un occhio specifico. Non è possibile aprire e chiudere presidi solo in base alle contingenze elettorali, ma bisogna guardare agli impatti sul territorio: non si poscittadini che vivono nelle valli laterali.” Ha dichiarato la senatrice dem Emilia De Biasi, presidente della Commissione Sanità del Senato, che su invito del collega senatore valtellinese Mauro Del Barba si è recata nel pomeriggio di sabato in Bassa Valle.
L'opinione dei cittadini
“Ho incontrato diversi cittadini del mandamento, giustamente preoccupati per quanto sta succedendo in questi mesi: lo spostamento dell’auto medica, la chiusura notturna - poi parzialmente ritirata - del presidio sanitario e soprattutto per il mancato coinvolgimento del territorio in queste scelte. Credo siano tutte preoccupazioni motivate, cui devono corrispondere risposte chiare da parte della Regione Lombardia: in particolare trovo fondamentale la richiesta di apertura 24 ore al giorno del presidio sanitario di qualità”.
Il presidente del Circolo del Pd di Morbegno
“Ringraziamo davvero molto la senatrice De Biasi per l’attenzione e la sensibilità con la quale ha sempre seguito le vicende della sanità nella nostra provincia: il suo sostegno ci rassicura e conferma la bontà e la ragionevolezza delle richieste che come partito democratico mandamentale, unitamente a istituzioni, comitati cittadini, forze politiche e sociali stiamo portando avanti da diversi mesi.” ha aggiunto Federico Gusmeroli, coordinatore del circolo pd “Giulio Spini” di Morbegno e della Bassa Valle che ha accompagnato la senatrice nella giornata valtellinese. “Vista la totale chiusura mostrata dai vertici politici e tecnici della sanità regionale, che vengono in Valtellina solo a fare passerelle ma rifiutano il confronto con il territorio, è importante continuare a tenere altissima l’attenzione sul futuro delle strutture e delle prestazioni sanitarie in Bassa Valle e il processo, per ora ancora molto fumoso, di trasformazione in POT".