Appende il violino al chiodo per gestire il Rifugio Elisa
A vincere il bando per la gestione della baita, in alta Val Meria, è stata Elena Cosmo, 37 anni, originaria di Desio ma valsassinese nel cuore
Appenderà il violino al chiodo per andare a gestire il rifugio Elisa del Cai Grigne di Mandello.
Nuovo gestore del Rifugio Elisa
Come riporta WWW.GIORNALEDILECCO.IT, A vincere il bando per la gestione della baita, in alta Val Meria, è stata Elena Cosmo, 37 anni, originaria di Desio ma valsassinese nel cuore. «Sì perché io queste montagne le amo tantissimo, così ho lasciato Desio e da sei anni mi sono trasferita a Pasturo» ci racconta. Sarà la 37enne, diplomata in violino al Conservatorio, a sostituire Mauro Balatti, che al momento la sta aiutando a prendere confidenza con la struttura.
Avventura in solitaria
«Non so ancora quando aprirò – ci spiega – ho prenotato l’elicottero per portare l’attrezzatura che mi serve e generi di prima necessità, ma con questo tempo non ha potuto decollare. C’è da dire che ho fatto più di una perlustrazione con Mauro Balatti che è stato davvero gentile». Elena gestirà il rifugio situato a 1.515 metri ai piedi del Sasso Cavallo e del Sasso dei Carbonari, tutto da sola. «Sono davvero contenta di potermi mettere in gioco. Negli ultimi anni ho lavorato nei rifugi: il Brioschi, in Rosalba e il Sasso Castelli ai piani di Artavaggio. Avevo preso parte ad un altro bando a Chiavenna, ma non è andato bene. Invece con l’ Elisa sì. Ho imparato a conoscere queste montagne e sono certa di potercela fare da sola. Mi piace pensare anche che da questo momento in poi non prenderò ordini da nessuno».
Ma il rifugio Elisa… non è un po’ isolato?
«Sì, ed è proprio questo il bello. Gli escursionisti che vorranno venire troveranno buona cucina e un posto dove trascorrere momenti piacevoli».
Come porterà le provviste fino alla baita, a dorso di mulo?
«No le metterò in uno zaino da 70 litri e le porterò in spalla. Per fare il tragitto con dei pesi consistenti occorreranno due ore e mezza, massimo tre, ma si può fare».
E cosa intende fare, si trasferirà oppure si recherà in Val Meria solo per gestire la baita?
«La mia casa è a Pasturo. Il rifugio sarà aperto solo il week end in questi mesi e poi tutta la settimana a luglio e agosto. Il contratto di gestione durerà un anno, rinnovabile. Poi si vedrà».
E il violino lo porterà con sè?
«Penso che per un po’ lo accantonerò anche se, con la montagna, è la mia grande passione. Non a caso ho preso parte alla rassegna musicale “Armonie fra cielo e terra” che si è tenuta in Valsassina».
Il rifugio
Il piccolo rifugio Elisa deve il suo nome a quello della figlia di Evangelista Ferrario, socio del Cai Mandello che donò alla Sezione il terreno su cui erigere la costruzione. In quegli anni la frequentazione delle Grigne era assai di moda e molti si resero conto della necessità di avere una buona base d’appoggio nelle remote vallate del versante occidentale del massiccio. I lavori di edificazione, iniziati nel 1926, furono ultimati a tempo di record e l’anno successivo il rifugio fu inaugurato alla presenza delle massime autorità del Club Alpino Italiano. Durante la seconda guerra mondiale venne utilizzato come base dai partigiani e per questo nel 1944, durante il rastrellamento delle Grigne venne bruciato. Per poi essere ricostruito nel 1947.