Olimpiadi, lettera di Arnaldo Soncelli
Intervento del vicepresidente Federfuni.
Manca poco alla scelta.
Olimpiadi, lettera di Arnaldo Soncelli
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Arnaldo Soncelli, vicepresidente Federfuni, sulla candidatura di Milano alle Olimpiadi 2026. "Manca poco alla candidatura, indicata dal CONI, di una delle tre città italiane propostesi come sede della manifestazione, 3 mesi a quelle ufficiali da parte del CIO, 14 mesi alla scelta della città organizzatrice durante la sessione del CIO a Milano e 8 anni alle Olimpiadi invernali del 2026. I valtellinesi tifano chiaramente per Milano che sembra essere la grande favorita della vigilia, e così sarà anche per la seconda scadenza per vedere la loro Valle ospite dello sci alpino e nordico. Una grandissima opportunità per la Regione e Milano, ma in particolare per la Valtellina luogo di splendide montagne e stazioni sciistiche partendo dalla Val Chiavenna e risalendo con la Val Gerola, Val Malenco, Teglio, Aprica, l’Alta Valle per terminare con Livigno".
I progetti
"Il sindaco di Milano annuncia quanto potrebbe essere fatto in città e il governatore della Regione in Alta Valle; si dice tutti progetti a basso impatto ambientale e forse costo con la riqualificazione di aree, fabbricati e quant’altro perché il tutto diventi come una Expo 2 che tante soddisfazioni ha dato creando un volano al turismo che sembra non fermarsi mai. Forse un sogno si trasformerà in una realtà fatta di cantieri, selve di gru, addetti come formicai e tanti, tanti soldi da investire che dovranno essere anche a beneficio di tutte le località invernali sopra citate prima dell’Alta Valle. Così che possano godere di un importante evento con interventi qualificati e mirati anche a loro favore in quanto aventi una funzione di corollario, o meglio aggiunta o appendice, alle più blasonate stazioni sciistiche".
Gli enti
"Si è certi che in tutto questo la Regione farà per bene la sua parte, coinvolgendo gli attori pubblici e privati della Valtellina, così da dare una continuità a quel progetto insito nella Legge Regionale n. 40/17 ai nastri di partenza e facendo metabolizzare quello che è rimasto dei Campionati del Mondo 1985. Sogniamo per pochi giorni ancora sperando in un risveglio con un cartello “MILANO” davanti a noi. Ma se anche questo non fosse pazienza, come diceva il barone Pierre de Coubertin “L’importante non è vincere ma partecipare”. Abbiamo partecipato, ma se il vincitore sarà Torino o Cortina sarà sempre l’Italia che andrà nel settembre 2019 alla sfida con Austria, Canada, Giappone e Svezia".