Via libera del Senato alla nuova legge su dighe e concessioni idroelettriche

Saranno le Regioni e non più lo Stato a gestire il settore.

Via libera del Senato alla nuova legge su dighe e concessioni idroelettriche
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E' arrivato ieri, martedì 29 gennaio, il via libera del Senato alla nuova legge su dighe e concessioni idroelettriche. Si tratta di un provvedimento contenuto nel Decreto Semplificazioni. Ora dovrà essere approvata anche dalla Camera.

Concessioni idroelettriche, la palla passa alle Regioni

Stando a quanto inserito nel Decreto Semplificazioni le prospettive per risolvere finalmente una questione che, soprattutto in Valtellina, si trascina da anni sono scritte nero su bianco. Il punto centrale è il passaggio delle competenze alle Regioni che potranno stabilire in maniera indipendente - dentro dei paletti stabiliti dalla legge nazionale - come affidare le concessioni per lo sfruttamento delle acque per la produzione di energia idroelettrica. Si potranno così indire le gare per quelle scadute che in Valle sono numerose, pressoché tutte ad esclusione di quelle in capo a Enel che scadranno nel 2029.

Le Regioni sostituiranno lo Stato

L’altro cardine di questa legge  è dato dal fatto che, alla scadenza delle concessioni in corso, le opere di raccolta, di regolazione e di derivazione principali e accessorie passerebbero, senza compenso, in proprietà alle Regioni e non più allo Stato. Così come i canali adduttori dell’acqua, le condotte forzate ed i canali di scarico. L’emendamento prevede però degli indennizzi per le società concessionarie in caso di investimenti effettuati in questi anni, ma soltanto per la parte non ancora coperta da ammortamento.

Possibilità di formare società pubblico-private

Viene inoltre sancita la possibilità per le Regioni di di affidare direttamente le concessioni (per un periodo compreso tra 20 e 40 anni) a una società mista pubblico-privata, con il partner privato da scegliere attraverso una gara. In alternativa potranno optare per una gara che scelga l’operatore a cui affidare la concessione stabilendo, sempre dentro i limiti fissati a livello nazionale, i parametri per l’affidamento.

Energia elettrica gratis ai territori

La legge prevede infine che i concessionari debbano fornire gratuitamente ai territori in cui si trovano gli impianti una porzione di energia elettrica. Poi saranno le Province, in accordo con la Regione, a stabilire come utilizzarla. A Trento, ad esempio, serve per sgravare le bollette dei servizi pubblici, mentre a Bolzano c’è uno sconto per i cittadini e le imprese.

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