Con gli Amici della Musica

L’Ottetto d’Archi live venerdì all’Auditorium

A Morbegno.

L’Ottetto d’Archi live venerdì all’Auditorium
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Fa parte dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini fondata nientemeno che da Riccardo Muti.

L’Ottetto d’Archi live venerdì all’Auditorium

L’Ottetto d’Archi che si esibirà venerdì 14 febbraio, ore 20.45, all’auditorium Sant’Antonio di Morbegno per gli Amici della Musica fa parte dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini fondata nientemeno che da Riccardo Muti. Ci si attende dunque un concerto di altissima qualità. Quella a Cherubini non è stata una intitolazione a caso: si è scelto un grande compositore italiano, che è stato capace di sottolineare al meglio, insieme a una forte identità nazionale, la propria inclinazione a una visione europea della musica. L’orchestra, che ha sede a Piacenza, è formata da musicisti sotto i trent’anni provenienti da ogni regione d’Italia. I gruppi da camera della Cherubini sono nati in seno all’Orchestra nel corso degli anni per volontà e su invito del M° Muti allo scopo di sviluppare e perfezionare l’affiatamento dei singoli musicisti esercitandosi appunto con l’attività da camera.

La serata

I gruppi sono assai diversificati e il loro repertorio spazia in tutto l’universo cameristico privilegiando il periodo classico tra Sette e Ottocento, senza tuttavia rinunciare a incursioni nel Novecento. I componenti dell’Ottetto d’Archi, che gli Amici della Musica di Sondalo hanno fortemente voluto in cartellone per questa 57esima stagione sinfonica, non disdegnano di cimentarsi con la modernità. Al Sant’Antonio daranno vita a un interessante e variegato concerto. Aprirà Felix Mendelssohn-Bartoldy con l’Ottetto in mi bemolle per archi, op. 20, capolavoro della sua adolescenza, dove riesce a intrecciare suggestivamente gli otto strumenti dall’inizio alla fine in un mirabile amalgama. L’Ottetto, una sorta di fiume musicale rapido e impetuoso che lo stesso Mendelssohn considerò sempre fra le sue pagine più riuscite, si guadagnò l’entusiasmo di illustri colleghi, Schumann in primis. A seguire, nella seconda parte del concerto, di Richard Strauss verrà eseguito il Sestetto dal Capriccio, op. 85. L’ultimo autore in programma è Dmitri Shostakovich con Due pezzi per ottetto d’archi, op. 11, scritto a soli 18 anni (anche lui molto giovane, con qualche anno in più rispetto a Mendelssohn). I due brani - Preludio e Scherzo - portano in nuce alcuni elementi fondamentali dello stile cameristico del compositore russo.

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