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Giornata regionale per le montagne come spunto per tutto l'anno

"Vorremmo evitare il rischio di limitarci a un momento di illustrazione di buoni propositi senza far seguire buone pratiche" spega il consigliere Dem, Raffaele Straniero.

Giornata regionale per le montagne come spunto per tutto l'anno
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Nella prima domenica di luglio, che rappresenta simbolicamente l’apertura della stagione turistico-escursionistica nei rifugi delle montagne lombarde sarà celebrata la Giornata regionale per le montagne. Iniziativa che ha lo scopo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul patrimonio di risorse naturali, storiche, culturali, paesaggistiche, idriche e forestali che le montagne lombarde rappresentano.

Giornata regionale per le montagne

Una Giornata regionale per le montagne che non rimanga solo un’occasione isolata, ma aiuti davvero a valorizzare le peculiarità delle terre alte. Perché “la Lombardia è la montagna”, come ha commentato il Gruppo del Pd, nel giorno in cui il consiglio regionale ha approvato l’istituzione dell’evento. I dem hanno anche presentato un ordine del giorno per inserire nell’ambito della legge la Carta etica della montagna. L’intento è di coinvolgere “tutti gli enti interessati, esprimendo così un forte impegno verso la montagna considerata patrimonio e risorsa insostituibile della collettività, concepita come luogo accessibile e fruibile da tutti, per le opportunità di sviluppo sociale ed economico che essa genera”, come recita l’atto.

All’insegna del risparmio

 

Raffaele Straniero

L’obiettivo del Pd è chiaro, come spiega il consigliere Raffaele Straniero: “La montagna lombarda conta 1 milione 300mila abitanti, tanti quanti la città di Milano, ma è evidente a tutti che il dibattito in Aula è sempre più rivolto al capoluogo. Quindi, l’istituzione di questa giornata deve rappresentare l’occasione per parlare delle scelte che Regione Lombardia fa per i nostri territori montani che purtroppo sono sempre all’insegna del risparmio”.

Non ci sono solo problemi

Anche perché tra le montagne lombarde non ci sono solo problemi, “ma tante realtà imprenditoriali, tante persone che vogliono rimanere a vivere e lavorare dove sono nate. Perciò, bisogna accompagnare un impegno adeguato per quei territori. Dobbiamo adottare parametri per i servizi pubblici che nulla hanno a che vedere con quelli di città. Se si pensa di fare diversamente, il risultato sarà condannare la montagna e la sua gente. Perciò, vorremmo evitare il rischio di limitarci a un momento di illustrazione di buoni propositi senza far seguire buone pratiche – conclude il consigliere dem –. La cosa da evitare è che vi sia una visione dall’esterno quasi come un giardino da preservare o un parco da visitare. Ricordiamoci sempre che ci sono persone che costruiscono la loro vita in quei luoghi, che per altri sono di svago. Ecco perché questo evento deve diventare un momento di grande riflessione. Di fatto accende un faro, ma rendiamoci anche conto della responsabilità che ci stiamo assumendo: saremo presto chiamati a decisioni importanti sulla legge quadro sulla montagna dove dovremo essere più ficcanti e precisi”.

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