Il settore delle costruzioni soffre il coronavirus
Piazza: “Gli allarmismi non servono al Paese e all’industria delle costruzioni. Occorrono misure organiche per il settore”
“Ci vuole equilibrio e razionalità. Adottare le misure sanitatie necessarie coniugate con un ritorno alla normalità. In un momento in cui finalmente si iniziavano ad intravvedere segnali di risveglio per il settore delle costruzioni, dopo 11 anni di crisi, Il panico generalizzato, di cui in questi giorni il nostro Paese è stato suo malgrado protagonista, complice l’atteggiamento della classe politica e dei media, sta nuocendo gravemente all’economia italiana e sta frenando nuovamente il settore delle costruzioni e l’intera economia del Paese” . Ad affermarlo è il presidente di ANCE Lecco Sondrio Sergio Piazza che continua: “Questo ulteriore freno all’attività si va ad aggiungere all’assenza di misure organiche per il settore: a farsi strada sono invece i provvedimenti che, ancora una volta affliggono le imprese con oneri e adempimenti burocratici sempre maggiori, come ad esempio l’art.4 dell’ultimo decreto fiscale”.
Agire immediatamente
“Occorre agire immediatamente – conclude Piazza - con provvedimenti strutturali immediatamente operativi per rimettere in moto il Paese. Sono mesi che sentiamo affermare che ci vuole semplificazione, servono interventi shock, bisogna sbloccare i cantieri. Ma non si vede niente. Anzi, i provvedimenti adottati vanno nella direzione opposta. Ci chiediamo se manchi la volontà o non ci sia competenza per farlo. In ogni caso, purtroppo, il risultato non cambia”.