L'emergenza

Coronavirus, in Valle dobbiamo prepararci al peggio

Lo hanno detto in conferenza stampa Sertori, Moretti, Credaro e Scaramellini. Pronti servizi per le persone più fragili. In pochi giorni 100 posti per i pazienti al Morelli.

Coronavirus, in Valle dobbiamo prepararci al peggio
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Una situazione che rischia di aggravarsi anche in Valle, che è la zona lombarda meno colpita dal Coronavirus. E proprio per questo le istituzioni si stanno preparando. Unanime l'appello a stare in casa. E servizi per chi è solo come gli anziani e le fasce deboli. A fare il punto della situazione, nel pomeriggio di oggi, martedì 10 marzo 2020, l'assessore regionale Massimo Sertori, il presidente della Provincia Elio Moretti, quello della camera di commercio Loretta Credaro e il sindaco di sondrio Marco Scaramellini. L'incontro si è tenuto a Palazzo Muzio con la presenza di Moretti e gli altri collegati in video conferenza.

Coronavirus, Sertori: "Presto 100 posti al Morelli

Massimo Sertori entra nella nuova Giunta regionale come assessore alla montagna"La nostra provincia vive una situazione difficile - ha affermato l'assessore regionale Massimo Sertori - Al momento non è investita come le altre, ma dobbiamo essere preparati. La richiesta della Regione al Governo è di inasprire le misure. I numeri parlano chiaro: solo ieri 1280 casi positivi in più. Il modello Codogno però ha funzionato. Non solo perché la zona è stata chiusa ermeticamente, ma piuttosto perché lì c'è stata la presa di coscienza dei cittadini. Hanno adottato un sistema di auto isolamento che si è rivelato efficace. Nelle altre zone invece il virus si sta diffondendo". E parlando della Valtellina ha aggiunto: "Da qualche giorno abbiamo fatto una riflessione pensando soprattutto alle fasce più deboli. Dobbiamo dare servizi agli anziani soli. Molti negozi si sono organizzati per portare la spesa a casa. Indipendentemente dal decreto, molte attività hanno deciso di chiudere, capiamo che ci saranno problemi economici che saranno affrontati. Ma la priorità oggi è la salute". E ha concluso: "Al Morelli si stanno allestendo nuovi posti per la terapia intensiva, domani saranno 16 più altri due, 9 sono già occupati. Inoltre si stanno predisponendo altri posti per pazienti in isolamento. In totale saranno 100 posti, 51 dei quali già disponibili".

Moretti: "La situazione è destinata ad aggravarsi"

"Riteniamo importante, vista la continua evoluzione tenere aggiornati i cittadini e far loro capire che c'è qualcuno che sta provando ad arginare questa emergenza, a cominciare dal personale sanitario che voglio ringraziare pubblicamente - ha affermato il presidente della Provincia Elio Moretti - Ma anche se l'emergenza qui da noi non è esplosa, riteniamo che ciò avverrà a breve. Molti cittadini sono smarriti, arrivano novità ogni ora, e questo crea confusione. Dobbiamo oggi stabilire quello che riteniamo indispensabile, per questo ho invitato i sindaci a non concentrarsi su questioni di secondaria importanza". E ha aggiunto: "Sono orgoglioso di quegli imprenditori che, magari anticipando un provvedimento, hanno sospeso l'attività. Baristi, ristoratori e attività non fondamentali: il buon senso dice che devono essere chiuse. Oggi non esistono altre soluzioni se non restare a casa per rispetto della salute anche di chi ci vive intorno. È l'unico messaggio sensato che possiamo dare ai cittadini. Però, come istituzioni dobbiamo considerare gli effetti del restare in casa. Se gli anziani non possono uscire, è chiaro che si generano problemi e tocca a noi pensare a come farvi fronte. Molti Comuni si stanno organizzando e altri lo faranno. Così come diversi privati che già fanno il servizio di consegna a domicilio. I cittadini devono capire e sapere che se ci sono queste restrizioni, c'è qualcuno che sta pensando come rendere meno pesanti questi disagi". E una delle soluzioni è la spesa a domicilio, con i Comuni e i piccoli negozi in prima linea.

Credaro: "Spesa a domicilio per le fasce più deboli"

"Come rappresentante degli interessi delle imprese la gestione di questa situazione è ancora più difficile - ha spiegato la presidente della Camera di Commercio Loretta Credaro -  Ma gli interessi di carattere economico devono passare in secondo piano. La priorità è dire che questo virus si deve fermare. E l'unico modo è tenere chiuso e limitare i movimenti". Poi, parlando dell'attenzione verso le persone sole e più deboli ha aggiunto: "Per stare vicino alle fasce deboli, abbiamo fatto una mappatura di chi fa consegne a domicilio in ogni mandamento.  Anche chi non era attivo con questo servizio, si è attivato e entro domani sarà operativo. Inoltre sarà predisposto entro fine settimana un servizio di Iperal in collaborazione con Autotorino con servizi di consegna a domicilio per gli over 65. Inoltre, dove ci sono esigenze particolari saranno attivati servizi con Croce rossa e Protezione civile".

Scaramellini: "Chiesti provvedimenti più restrittivi al governo"

"La situazione è preoccupante - ha illustrato il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini - Stamattina in video conferenza con il governatore Fontana e gli assessori Gallera e Caparini (LEGGI QUI) è stato evidenziato che in Lombardia i casi continuano a salire, ma il modello della zona rossa iniziale si è dimostrato vincente. Ora tutti i sindaci hanno dato mandato al presidente della Regione per chiedere un inasprimento delle prescrizioni in Lombardia. Tutti i sindaci sono d'accordo e compatti perché la situazione è preoccupante. Siamo fiduciosi perché la comunità si sta muovendo". E ha aggiunto: "Qui abbiamo un numero di casi inferiore. Questo non ci deve far abbassare la guardia, anche perché ragionevolmente dobbiamo aspettarci un incremento. E quindi dobbiamo intensificare gli sforzi. Ringrazio gli esercenti che hanno deciso di chiudere, soprattutto quelli che erano un punto di riferimento per l'aggregazione. Mi appello ai giovani che forse stanno capendo meno la situazione. Devono pensare ai familiari, ai nonni, ai genitori. Sono sicuro che lo faranno". Quindi ha spiegato alcuni dei provvedimenti chiesti, vale a dire la chiusura di tutte le attività, comprese quelle industriali, che non offrono servizi strettamente necessari o legati alla filiera alimentare. E ha  concluso: "Quando i sindaci hanno chiesto di inasprire i provvedimenti, hanno chiesto anche interventi di natura economica per salvaguardare le imprese e un'attenzione anche gli enti locali".

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