Grazie agli odori della stalla i virus scappano
"Il lavoro agricolo crea immunità".
La teoria di due allevatori di Bormio, Provincia di Sondrio.
Grazie agli odori della stalla via i virus
Ritornare al passato, ad antiche usanze e forme di vita, ci preserva da ogni contagio, ci fornisce le giuste difese immunitarie. Lo dicono Antonio e Davide De Monti due di sette fratelli, che vivono con mamma Tilde in quella che una volta era la Baita de li Galina, oggi piccola azienda famigliare in via Ripa Belvedere a Bormio, figli del defunto Giacomo, l’ultimo agricoltore ad usare animali e non trattori per lavorare la terra. Per loro respirare l’odore del "bek" (caprone) il maschio delle pecore e vivere a contatto coi batteri che circolano nella stalla dove vivono gli animali, aiuta e immunizza, come successe ai tempi della peste diffusasi a Bormio nel 1512, quando uno studio attestò che i sopravvissuti erano stati tali perché vivevano in mezzo alle capre.
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L'azienda
Antonio e Davide ci credono; alle capre hanno aggiunto 100 galline ovaiole, tre mucche, nutrite solo con cibo naturale. Il lavoro è tanto, se aggiunto a quello di dipendente di una cooperativa di generi di prima necessità per Antonio, di falegname ed elettricista per Davide. Per loro la prima cosa è una alimentazione corretta; si nutrono di cibi genuini coltivati nell’orto, di formaggio e ricotta prodotti dalle loro bestie. Seguaci di Luc Montagnier, medico, biologo e virologo noto per la ricerca sull’Aids, del dottor Piero Mozzi, fautore della dieta alimentare in base al gruppo sanguineo. "Viviamo rispettando la natura, i suoi ritmi, in mezzo alle bestie, lottiamo contro lo spreco dell’acqua, l’inquinamento, amiamo la terra come nostro padre: la strada che tiene lontano da ogni male".