Case di Riposo, manifestazione dei sindacati a Milano: la Valtellina presente
Cgil, Cisl e Uil bocciano la giunta regionale e le politiche socio-sanitarie nell'emergenza Covid-19.

C'era anche una delegazione di valtellinesi alla manifestazione di oggi indetta dal sindacato a Milano per la grave situazione delle case di riposo.
Case di riposo, manifestazione a Milano
La manifestazione di oggi, martedì 16 giugno 2020, è la prima di tre iniziative del sindacato che vuole riaccendere i riflettori sulla situazione socio-sanitaria in Lombardia anche, ma non solo, alla luce della pandemia legata alla diffusione del Covid-19. E non è un caso se la prima delle tre iniziative è legata proprio alla situazione delle case di riposo. Le altre, in programma per le prossime settimane, saranno dedicate alla medicina del territorio e alla situazione ospedaliera. Tre elementi che, secondo Cgil, Cisl e Uil, sono strettamente legati e rappresentano il fallimento delle politiche socio-sanitarie regionali.
Il sostegno del Pd alla manifestazione di oggi
Al sindacato è arrivato anche l'appoggio del gruppo Pd in Consiglio regionale. “Diamo pieno sostegno alla manifestazione dei sindacati che questa mattina hanno manifestato in piazza Città di Lombardia, sotto la sede della Regione, per chiedere un cambio di politiche da parte della giunta Fontana perché non si ripeta quanto è successo con l’emergenza Covid - hanno dichiarato i consiglieri regionali del Pd Gian Antonio Girelli e Antonella Forattini a margine della manifestazione - I sindacati hanno giustamente indicato le RSA come un punto estremamente debole e hanno ragione. In Lombardia non c’è stata solo la famigerata delibera dell’8 marzo, quella che determinava il trasferimento di pazienti nelle RSA, che noi abbiamo denunciato subito come sbagliata, ma anche la disattenzione verso strutture che erano tremendamente esposte e che non hanno avuto dalla Regione né dispositivi di protezione, né indicazioni utili a bloccare il contagio. In queste strutture c’è stata una strage, che è stata sottovalutata molto a lungo, colpevolmente, dalla Regione, che qui ha commesso forse il più grave degli errori nella gestione della pandemia".