Aprica

Soncelli parla di Olimpiadi 2026

Analisi del vicepresidente Federduni.

Soncelli parla di Olimpiadi 2026
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Sul ruolo delle località non sedi di gara.

Soncelli parla di Olimpiadi 2026

Riceviamo e pubblichiamo una lettera del vicepresidente Federfuni Arnaldo Soncelli sulle Olimpiadi 2026. "Olimpiadi 2026, quale il ruolo e attese delle località non sedi di gare? Bella domanda alla quale però, fra non molto, ci dovrebbero essere una o più risposte. In questa attesa cerchiamo di immaginarci cosa potrebbe aspettare alle nostre montagne da oggi al 2026, un’ora prima che sia accesa la fiaccola olimpica. L’Alta Valle e Livigno sembra abbiano già la strada tracciata mentre salendo da Madesimo a Aprica, passando da Valgerola, Valmalenco, Teglio, senza dimenticare la Valsassina e le valli bergamasche e bresciane, è forse tutto da inventare. Ma in queste occasioni la fantasia non mancherà certamente e allora tutti gli attori coinvolti dovranno essere pronti non con la lista della spesa, ma con progetti prioritari nati da attente valutazioni fra pubblico e privato da spendere non appena le istituzioni daranno le loro indicazioni sugli interventi ammissibili e finanziamenti a disposizione".

Occasione

Quindi... "l’occasione è ghiotta ben sapendo che se persa anche in parte, ne potranno forse solo riparlare i figli dei nostri pronipoti con le loro settimane bianche magari sui monti della luna, da non confondere con quelli in Piemonte nel Comune di Cesana. Gli interventi certamente interesseranno tutto quello che fa economia di montagna e potranno spaziare dalle piste di sci agli impianti di risalita, dagli alberghi al commercio in genere e ultimi, ma che dovrebbero essere al primo posto, quei servizi necessari per fare la cosiddetta eccellenza. Pensiamo alle sedi di allenamento degli atleti e tecnici e alle loro sistemazioni, all’accoglienza degli ospiti in alberghi o appartamenti e a tutto il mondo che vive ai margini di ogni importante evento e i cinque cerchi lo sono certamente".

Tempo

"Il tempo passa veloce e quindi sarebbe opportuno che da domani in ciascuna località interessata i privati con i loro rappresentanti di categoria, le amministrazioni comunali e le Comunità montane si trovino seduti a un tavolo con le loro idee e, fatta una sintesi, predispongano il progetto o i progetti da presentare per ottenere gli auspicati finanziamenti. Non va dimenticato che sostenere l’onere di un progetto principale accompagnato da tanti piccoli progetti satellite e dati per scontati i finanziamenti anche parziali, significherebbe far diventare alcune località da comparse a buoni attori non solo nel periodo olimpico ma anche per gli anni a venire per il volano che si verrebbe a creare, come dimostrato dai rendiconti dei paesi che sono stati sedi di Olimpiadi, ininfluente se estive o invernali. Chi vive la montagna deve farne il suo fine e “credo” sin da ora".

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