che differenza c'è?

Cambio gestore luce, fra mercato libero e tutelato

La scadenza finale delle tutele di prezzo è fissata per l’1 gennaio 2022. Ma che cosa significa?

Cambio gestore luce, fra mercato libero e tutelato
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Cambio gestore luce, un tema caldo. È infatti praticamente impossibile non aver ricevuto negli ultimi mesi, specie verso la fine del 2019, una chiamata da un call center. In buona parte dei casi la proposta era quella di passare al mercato libero per la fornitura elettrica. Abbandonando dunque il mercato tutelato. Ma che cosa significa? Di che si tratta? C’è da fare un po’ di chiarezza sulla questione. In modo tale da arrivare preparati alla prossima telefonata.

Cambio gestore luce: il mercato tutelato

Il mercato di maggior tutela indica che il servizio di erogazione della fornitura elettrica avviene secondo precise condizioni contrattuali ed economiche, stabilità dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera). In sostanza i prezzi riflettono le condizioni del mercato all’ingrosso e si riferiscono soltanto alla materia prima. Ciò significa che non sono contemplati i cosiddetti “servizi aggiuntivi”, tipici invece del mercato libero. In ogni caso la fine del mercato tutelato è scritta nero su bianco. In principio era fissata per l’1 luglio 2020, quindi è stata fatta slittare all’1 gennaio 2022 (1 gennaio 2021 per le Piccole Medie Imprese).

E poi c’è quello libero

Attualmente è già possibile abbandonare il mercato tutelato e passare a quello libero per scegliere il nuovo gestore luce, come spiegato in sintesi in questa pagina. In quest’ultimo è direttamente l’utente a decidere a quale venditore di energia affidarsi. E ovviamente quale tipologia di contratto scegliere, selezionando l’offerta ritenuta più adatta alle proprie esigenze e alla convenienza economica. Attenzione, va ricordato che il cambio gestore luce non comporta interruzioni del servizio né interventi tecnici sul contatore o sugli impianti. Entrare nel mercato libero significa dunque che ogni consumatore può liberamente, e anche semplicemente, scegliere nel proprio interesse. Cercando la soluzione idonea, come avviene per qualsiasi altro processo d’acquisto.

Nel 2022 cosa succederà?

Niente paura, finirà il mercato tutelato ma le forniture continueranno ad essere erogate anche per chi non si è ancora adeguato entro la data prestabilita. Sarà così fino a che anche gli utenti privati non stipuleranno un contratto nel mercato libero, sostituendo quello precedente. Non si tratterà di un passaggio traumatico, anzi: è il nuovo venditore a inoltrare la richiesta di risoluzione del vecchio contratto (recesso) al venditore precedente. E il recesso può essere esercitato in qualsiasi momento, senza oneri aggiuntivi e senza interruzione della fornitura. Tanto vale approfittarne subito senza aspettare il 2022, cercando ovviamente di risparmiare, pratica che non guasta mai.

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