Coronavirus

Cresce la pressione sugli ospedali: al Morelli 93 pazienti covid ricoverati, 7 in terapia intensiva

Pesante la situazione anche nei Pronto soccorso degli altri ospedali della Valle.

Cresce la pressione sugli ospedali: al Morelli 93 pazienti covid ricoverati, 7 in terapia intensiva
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Cresce la pressione sul sistema sanitario provinciale con l'aumento delle persone risultate positive al covid-19 e dei malati ricoverati all'ospedale Morelli di Sondalo, dove i reparti che li accolgono sono saliti da tre a quattro. Oggi sono in totale 93, 40 donne e 53 uomini, di cui sette in Terapia intensiva, ma altri 15 sintomatici, risultati positivi al tampone, si trovano negli Obi, i reparti di Osservazione breve intensiva, in attesa di essere trasferiti nei reparti covid-19. Dall'inizio del mese di ottobre i ricoverati sono cresciuti da 15 ai 93 attuali, con 50 dimissioni e 10 decessi, di cui quattro donne e sei uomini, tutti di età superiore ai 69 anni. Per quanto riguarda i ricoverati, 10 sono nati negli anni '20, 25 negli anni '30, altrettanti negli anni '40, 13 negli anni '50, 14 negli anni '60, tre negli anni '70, due negli anni '80 e uno è nato dopo il 1990.

Al Morelli attivi 4 reparti Covid

Al Morelli i quattro reparti covid-19, com'era avvenuto la scorsa primavera si trovano all'interno del padiglione uno, individuato per la sua dislocazione e per il comodo collegamento con il padiglione quattro che ospita servizi quali la Radiologia e la Terapia intensiva, di cui possono avere bisogno pazienti instabili. Per medici, infermieri e operatori sociosanitari, circa 140 in totale, che operano nei reparti covid-19, risulta fondamentale poter trasportare in tempi brevissimi i pazienti che necessitano di accertamenti diagnostici o di cure intensive senza dover uscire all'esterno del padiglione né impegnare ambulanze per il trasporto, utilizzando il corpo di collegamento esistente tra i padiglioni uno e quattro.

La situazione peggiora di ora in ora nei Pronto Soccorso

La situazione peggiora di ora in ora, come i continui accessi ai Pronto Soccorso di persone con sospetto covid-19 testimoniano, un dato che risulta difficile estrapolare e che varia sensibilmente di giorno in giorno. I numeri complessivi non sono alti rispetto agli standard ma la presenza di sospetti covid-19 allunga le procedure impegnando maggiormente il personale coordinato dal dottor Raniero Spaterna. Dall'1 ottobre gli accessi ai Pronto Soccorso di Sondrio, Sondalo, Morbegno e Chiavenna e al Punto di primo intervento di Livigno sono stati circa 3500, sui livelli di maggio e giugno: poco più di 1800 a Sondrio, 680 a Sondalo, più di 500 a Morbegno, 350 a Chiavenna e un centinaio a Livigno. La gestione dei pazienti che si presentano autonomamente o che vengono trasportati dalle ambulanze non è diversa rispetto alla prima fase acuta della pandemia. A cambiare sono le strutture: a primavera venivano utilizzati tendoni e gazebo che, con l'arrivo dell'autunno, sono stati sostituiti con container attrezzati e climatizzati. I pazienti vengono subito controllati per valutare le condizioni e destinarli, a seconda che siano a basso o ad alto indice di sospetto covid-19. Il percorso è diverso: i pazienti con sintomi evidenti vengono accolti nel container dedicato e controllati, gli altri entrano all'interno del Pronto Soccorso. Le persone risultate positive se in condizioni serie vengono trasportate al Morelli, se asintomatiche vengono poste in isolamento fiduciario a casa con l'indicazione di rivolgersi al Pronto Soccorso in caso di peggioramento delle condizioni di salute.

Continua a crescere il numero di tamponi effettuati

Per quanto riguarda i tamponi, quelli effettuati dall'Azienda dall'inizio dell'emergenza sanitaria hanno superato i ventimila, di cui quasi 2400 positivi, tenendo conto anche di quelli ripetuti. Dal 1° ottobre ne sono stati eseguiti poco più di cinquemila, di cui oltre 500 positivi.

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