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Emergenza covid: i possibili scenari del nuovo Dpcm in arrivo

Fontana: "Servono provvedimenti uniformi, il virus è presente in tutto il paese". Tra le ipotesi anche quella di limitare gli spostamenti degli over 70.

Emergenza covid: i possibili scenari del nuovo Dpcm in arrivo
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Si svolgerà domani mattina, lunedì 2 novembre 2020, il confronto tra Governo, Regioni e Comuni sulle misure da adottare nel prossimo Dpcm anti-Covid. Un primo incontro si è svolto in mattinata. Fontana: “Servono provvedimenti uniformi, il virus è presente in tutto il paese”.

Vertice tra Regioni e Governo

Come riporta primacremona.it, si è svolto stamattina un primo confronto tra Governo e Regioni, Comuni e Province sulle misure da adottare nel prossimo Dpcm anti-Covid. La seduta si riaggiornerà domani mattina alle 9. Le Regioni in particolare avrebbero chiesto misure uniformi per tutta Italia.

Possibili interventi

Durante la seduta è emersa la volontà di mettere in atto misure di tipo nazionale, ma anche locali ovvero più strettamente legate al singolo territorio. Alcune restrizioni potrebbero però scattare anche in automatico nel senso che se l’indice di contagiosità dovesse superare un certo livello allora alcune misure già previste dal piano condiviso e aggiornato devono essere attuate in automatico.

Da quanto si apprende poi, sulla scuola è previsto un intervento a livello regionale e non nazionale. Stessa linea per gli spostamenti da una regione all’altra. Dovranno essere infatti i Presidenti delle regioni a intervenire in base al numero di contagi presenti sul loro territorio.

Le regioni potranno inoltre stabilire, sempre in base al livello dei contagi, di ridurre gli orari delle singole attività o di chiuderle.

Spostamenti degli over 70

Tra le ipotesi che più emerge dal vertice c’è quella di limitare gli spostamenti degli over 70 per limitare la loro esposizione al Coronavirus. La richiesta in particolare sarebbe stata avanzata da Lombardia, Liguria e Piemonte.

Centri commerciali chiusi nel fine settimana

I sindaci, avrebbero chiesto la chiusura dei centri commerciali nei weekend, ma anche che le chiusure vengano pianificate sulla base del rischio. In questo modo l’indice di contagio potrebbe scendere e le restrizioni diminuire.

“Servono provvedimenti uniformi”

Le Regioni sono pronte a collaborare anche se c’è chi come il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, ritiene che gli interventi territorio per territorio, non omogenei, sarebbero probabilmente inefficaci e anche incomprensibili ai cittadini.

“La diffusione del virus è uniforme in tutto il Paese. Le differenze riguardano l’ampiezza del tracciamento che varia da regione a regione. È evidente che, una volta verificato l’impatto delle misure già adottate sulle curve del contagio, ulteriori azioni di contrasto al virus dovranno a loro volta essere uniformi. Una serie di interventi territorio per territorio, polverizzati e non omogenei, sarebbero probabilmente inefficaci e anche incomprensibili ai cittadini, che già oggi sono disorientati”.

Lo scrive sulla sua pagina Facebook Il il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, spiegando “il senso della discussione di stamattina fra Regioni, Anci e Upi con il governo”.

“Le istituzioni, a partire dal governo – conclude il governatore della Lombardia – devono dare segnali coerenti, forti e credibili. Le Regioni sono, come sempre, pronte a collaborare”.

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