L'emergenza

Covid-19: i ricoverati scendono a 157, altri 10 morti

Una situazione che stride con gli scenari mostrati dai mass media, con moltissima gente che ha approfittato della zona gialla per spostarsi. E c'è anche chi si presenta in ospedale senza mascherina.

Covid-19: i ricoverati scendono a 157, altri 10 morti
Pubblicato:

Il numero dei malati covid-19 ricoverati nelle strutture ospedaliere della provincia di Sondrio scende a 157 rispetto ai 163 registrati venerdì scorso, sei in meno, di cui nove in Terapia intensiva. Negli stessi giorni sono morte altre 10 persone, cinque donne e cinque uomini, di cui una nata negli anni Venti, sei negli anni Trenta, due negli anni Quaranta e una nata negli anni Cinquanta.

Covid-19: una situazione ancora difficile

Una situazione che stride con gli scenari mostrati dai mass media, con moltissima gente che ha approfittato della zona gialla per spostarsi, mentre il coronavirus circola e i contagi continuano. "Serve grande cautela - sottolinea il direttore generale Tommaso Saporito - L'uso della mascherina a coprire naso e bocca è obbligatorio perché protegge dal contagio chi la indossa. Purtroppo ci sono ancora persone che escono di casa senza indossarla, oppure lasciando scoperto il naso, mettendo in pericolo loro stesse e gli altri: non deve succedere, non ci sono giustificazioni per coloro i quali non si attengono alle regole in una situazione così drammatica".

E c'è chi va in ospedale senza mascherina

Non è raro il caso di utenti delle strutture sanitarie della provincia di Sondrio che si presentano all'ingresso sprovvisti di mascherina con gli operatori costretti a intervenire per fermarli e fornirne una da indossare. Nel mentre decine di medici, infermieri e personale socio assistenziale sono impegnati ogni giorno con i malati covid-19: una situazione di emergenza che all'esterno pare non essere recepita in tutta la sua gravità, anche se si moltiplicano gli attestati di stima e i ringraziamenti per lo straordinario lavoro che svolgono. È il caso, ad esempio, dei 19 alunni della classe quarta della scuola primaria di Verceia, che hanno scritto una lettera e una filastrocca per manifestare la loro vicinanza a medici e infermieri stigmatizzando il comportamento dei negazionisti e ribadendo il loro impegno a rispettare le regole. Prima era stato il vescovo monsignor Oscar Cantoni a rivolgersi al personale sanitario per testimoniare la sua vicinanza e la profonda stima ed esprimere la gratitudine della comunità cristiana. Un plauso che non riguarda soltanto gli operatori impegnati nella cura e nell'assistenza dei malati covid-19 ma anche gli altri: un paziente ricoverato nel reparto di Urologia dell'Ospedale di Sondrio nei giorni scorsi ha scritto ringraziando per la professionalità, la comprensione e la gentilezza riscontrati durante la sua degenza. Piccoli gesti ma importanti che danno conto dell'attenzione dei cittadini nei confronti del personale che lavora nelle strutture sanitarie.

Seguici sui nostri canali