Valdisotto

In un video rifugista valtellinese annuncia che aprirà nonostante il divieto del Governo

Anche dalla provincia di Sondrio c'è chi annuncia di aderire all'iniziativa "IoApro1501"

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Gaetano Jacona, gestore del Rifugio Baitamotin in Valdisotto, annuncia che aprirà il 15 gennaio aderendo alla protesta che sta montando in questi giorni e che risponde al motto “Io Apro 1501”. La spiegazione del perchè parteciare viene affidata ai social: “Ho deciso di aderire in quanto la situazione sta diventando insostenibile – spiega in un video su Facebook - in quanto come rifugi siamo classificati sia albergatori che ristoratori ma abbiamo un codice ateco diverso e non abbiamo diritto a ristori”.

Situazione insostenibile

Lo sfogo di Gaetano è quello di molti altri che hanno l'attività bloccata in seguito alle misure anti covid: “Non mi lasciano lavorare, non arrivano ristori, ma le bollette devono essere pagate come i fornitori, di cosa possiamo vivere allora? Non è per essere eversivi ma io credo che il diritto al lavoro sia una cosa fondamentale come anche il diritto alla sanità, due cose che in Valtlllina ci hanno praticamente tolto. – Continua Gaetano – si guarda a una Coppa del Mondo, si guarda alle Olimpiadi del 2026 ma attualmente la situazione è veramente insostenibile, quindi io venerdì 15 gennaio 2021 aprirò”.

Ai clienti

Infine il gestore del Rifugio Baitamotin conclude: “Io verrò sicuramente sanzionato.  Non so se verranno multati anche loro ma avviso i clienti che, se vorranno venire a trovarci, noi saremo aperti”.

Io Apro 1501

Lo slogan che sta accompagnando l’iniziativa è: “Io apro per non chiudere più”. Chi anima la protesta definisce “illegittime” le restrizioni del Dpcm, motivo per il quale ci si sta appoggiando a dei legali di competenza che stanno seguendo questa iniziativa definita “gentile”. I promotori invitano i commercianti a tenere aperto a pranzo e cena il 15 gennaio, indipendentemente dalle decisioni prese dal Governo guidato da Giuseppe Conte.

Disobbedienza “gentile”

"IoApro1501" viene definita dai suoi promotori come una disobbedienza “gentile”, a partire dal fatto che ci si dichiara disponibili ad accogliere con civiltà le forze dell’ordine che si ritroveranno – inevitabilmente – ad emettere multe a coloro che rimarrano aperti nonostante le disposizioni governative. Si punta a una partecipazione numerosa da Nord a Sud da parte degli esercenti. Il tutto è partito qualche giorno fa da un post Facebook di un ristoratore cagliaritano, Maurizio Stara, proprietario del pub Red Fox.

“Non spengo più la mia insegna, io apro. La nostra è una protesta pacifica volta a dimostrare il nostro senso di responsabilità e la nostra capacità di rispettare e far rispettare le regole di prevenzione del Covid-19”.

La potenza del web unita al forte senso di frustrazione dei piccoli imprenditori hanno fatto il resto. E per tutti coloro che temono di essere chiusi? E’ stato diffuso un secondo video in cui viene sostenuto che la multa, in quanto illegittima (secondo il parere di chi sta organizzando la protesta, questo punto è bene sottolinearlo) non deve spaventare. Si invita inoltre a rimanere aperti, nonostante scatti per legge la chiusura obbligatoria dell’attività per 24 ore.

Yuri Naccarella, che aderisce al movimento Ioapro1501, in un video di Faq sostiene:

“Potete continuate a rimanere aperti, nonostante vi impongano dei giorni di chiusura, anzi dovete rimanere aperti, come abbiamo fatto noi, che nonostante le multe siamo rimasti aperti perché la chiusura è assolutamente illegittima”.

Rischio multe per i clienti

Cosa rischiano invece i clienti? Nei video diffusi dalla pagina Facebook, Naccarella asserisce:

State tranquillissimi, non c’è alcun Dpcm che vieta che voi possiate mangiare, fare attività fisica durante la giornata. L’unica cosa che rischiate è la multa nel caso violerete il coprifuoco delle 22, ma in quel caso potete tranquillamente girare la multa al nostro legale che vi tutelerà”.

La cronaca, però, racconta tutt’altro. Ogni giorno, attraverso i nostri portali su tutto il Nord Italia, raccontiamo di moltissimi episodi di clienti che vengono multati quando trovati all’interno di esercizi commerciali che non rispettano le norme anti Covid, a prescindere dal coprifuoco. Peraltro nella zona Arancione è consentito esclusivamente l’asporto e non la permanenza nel locale per pranzo o cena. Medesimo copione per la zona Rossa, in cui regioni come la Lombardia rischiano di ripiombare a fronte di un innalzamento dei contagi.

“Non siamo negazionisti”

I disobbedienti precisano di non essere negazionisti e che rispetteranno tutte le norme Covid. Nelle intenzioni degli organizzatori, per i primi tre giorni, i clienti faranno un’offerta libera, a fronte di un regolare scontrino emesso. Una provocazione oppure si andrà fino in fondo? Il 15 gennaio avremo la risposta.

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