Teglio

DPCM violato: piatto di pizzoccheri costa caro a clienti e ristoratore

Domenica scorsa l’irruzione delle forze dell’ordine al San Pietro di Teglio.

DPCM violato: piatto di pizzoccheri costa caro a clienti e ristoratore
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Gianpiero Reghenzani aveva aperto il suo ristorante San Pietro aderendo - fra i pochi in Valtellina - all’iniziativa di ribellione sociale "Io apro per non chiudere più". E domenica 31 gennaio 2021, quando ancora vigeva la zona arancione, il suo ristorante nel cuore di Teglio era appunto aperto. Ma qualcosa è andato storto, con le forze dell’ordine giunte a interrompere il pranzo di una famiglia di turisti.

Per far mangiare la bambina

Sentiamo il racconto del ristoratore.

"Domenica c’era una famigliola con una bimba di due anni sul seggiolone, i genitori stavano facendo mangiare la bimba intanto che aspettavano un piatto di pizzoccheri. Sono arrivati Carabinieri, Finanza e Polizia, hanno fatto sloggiare e sanzionato la famigliola e poi hanno multato il sottoscritto e imposto 5 giorni di chiusura.

La cosa che mi è spiaciuta di più è stata appunto l’interruzione del pranzo della bambina, mi sembra davvero triste ed esagerato. Faccio notare che il cambiamento di colore da domenica a lunedì, 12 ore, nel caso, è stato deciso venerdì notte".

Sanzioni

Vediamo nel dettaglio l’ammontare delle sanzioni. In totale 280 euro di multa al ristoratore, che ha già regolarmente pagato. Ma 280 euro a testa anche per i clienti del suo ristorante.

"E proprio qui sta il mio malessere - aggiunge - Io ho voluto trasgredire i Dpcm per contrarietà e me ne assumo ogni responsabilità, era un atto dimostrativo. Ho pagato la multa nella mattinata di giovedì e la accetto.

Ma non ci si può accanire contro una famiglia di turisti che era a Teglio di passaggio per vedere un appartamento per un eventuale affitto. Spero davvero prevalga il buon senso e che la sanzione contro i componenti della famiglia venga tolta. Sarebbe folle. Volevano solo far mangiare la loro bambina al caldo perché non hanno casa a Teglio. Vediamo di ragionare".

Il grande dispiacere di Reghenzani è proprio per i clienti: "Mi appello al buon senso delle autorità competenti e spero che non vengano sanzionati i clienti che devono far mangiare una bambina". Intanto per tutta la settimana il San Pietro ha dovuto rimanere chiuso ed ha riaperto soltanto venerdì.

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