vittima del covid

Coldiretti Sondrio: domani l’intitolazione di una sala a Fancoli, a un anno dalla scomparsa

Era alla guida del Patronato Epaca nella nostra provincia: “Un grande uomo che è stato punto di riferimento per tutti grazie alla sua esperienza e umanità. Con questo gesto potremo continuare a sentirlo vicino a noi”

Coldiretti Sondrio: domani l’intitolazione  di una sala a Fancoli, a un anno dalla scomparsa
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Per Coldiretti Sondrio, la prima e più drammatica sferzata del Covid fu la scomparsa di Fabio Fancoli, storico direttore del Patronato Epaca Coldiretti , per 40 anni al lavoro all’interno della struttura dell’organizzazione agricola provinciale: domani, a un anno dalla scomparsa, la dirigenza e i colleghi lo ricordano con l’intitolazione della Sala Riunioni di Coldiretti Sondrio, in largo Sindelfingen.

Grande uomo

“Un grande uomo, innanzitutto, oltrechè un grande professionista” lo ricorda Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio. “Era un punto di riferimento per tutti, non solo per chi ruota al mondo dell’agricoltura. La grande esperienza maturata nel campo previdenziale, unita alla sua disponibilità verso tutti ne avevano fatto una risorsa per il territorio intero: dalle amministrazioni pubbliche ai semplici cittadini che a lui si rivolgevano per le pratiche pensionistiche e non solo”.

Fancoli era inoltre anche presidente di EBAS Sondrio (Ente Bilaterale Agricolo Territoriale Sondrio) composto in modo paritetico dalle rappresentanze datoriali e sindacali per il settore agricolo e agroalimentare. Era inoltre impegnato nell’associazione Coldiretti Pensionati Sondrio, di cui ricopriva l’incarico di segretario: un instancabile trascinatore che, ogni anno, riusciva a rendere puntuale, perfetta e partecipata anche la festa provinciale promossa proprio dall’associazione dei coltivatori a riposo.

 

Un amico

"La decisione di intitolargli la Sala Riunioni, che da domani si chiamerà Sala Fabio Fancoli – conclude il presidente Marchesini – è il nostro modo per onorarne la memoria, per esprimere quel ringraziamento e quel saluto che gli è dovuto. Un amico scomparso davvero troppo presto che abbiamo bisogno di sentire ancora vicino a noi, nella quotidianità del nostro lavoro: e così è nata l’idea di questo ricordo. Purtroppo l’emergenza determinata dalla pandemia con la conseguente collocazione della Lombardia in “zona rossa” non ha permesso di sviluppare la cerimonia in modo partecipato, così come pensato sia presso la sede provinciale che al cimitero di Castionetto dove Fabio riposa. Un caro pensiero va ai familiari con la moglie gentile sig.ra Indira e alla figlia Francesca”.

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