Covid, Fontana: "I numeri sono da zona gialla"
Il governatore lombardo, nella giornata di sabato 10 aprile, ha visitato due hub vaccinali (Niguarda e Autodromo di Monza) e parlato alla scuole politica della Lega. Coi giornalisti, ha toccato diversi temi facendo il quadro della situazione nella sua Regione
Mentre la Lombardia si appresta a tornare in zona arancione da lunedì 12 aprile dopo praticamente un mese passato in zona rossa, l’attenzione resta alta sulla campagna vaccinale.
Fontana: "Numeri da zona gialla"
È in questo contesto che ha parlato il governatore Attilio Fontana, in una giornata, quella di sabato 10 aprile, che è stata ricca di appuntamenti per lui.
«Se i vaccini arriveranno, questa estate, a luglio, avremo riconquistato praticamente tutte le nostre libertà – ha affermato nel primo pomeriggio -. Il vaccino è la strada attraverso cui arrivare alla zona bianca».
A proposito di zone: sempre Fontana, in visita all’hub vaccinale di Niguarda, ha detto che «siamo già quasi da giallo, l’Rt è sotto l’1 e l’incidenza sotto i 250 casi settimanali ogni centomila abitanti. Teoricamente da venerdì potremmo essere in giallo, ma non possiamo perché il Governo ha messo il vincolo e fino al 30 aprile ci sono solo l’arancione e il rosso».
«Anche in Lombardia rifiutano AstraZeneca»
In precedenza, durante la visita all’hub vaccinale all’Autodromo di Monza, Fontana ha sottolineato come la situazione sia decisamente migliorata con il passaggio al sistema di prenotazione delle vaccinazioni di Poste. Dei problemi comunque restano, soprattutto su AstraZeneca: anche in Lombardia, seppur meno che in altre Regioni, si stanno riscontrando casi di persone che lo rifiutano.
«Purtroppo si sono dette troppe cose, si parla troppo e alla fine la gente è confusa – ha detto il governatore -. Io credo che sia efficace, efficiente e sicuro come gli altri vaccini, ma si continuano ad avanzare dubbi sospetti e preoccupazioni, la gente è un po’ confusa».
«Lombardia in linea con il programma delle vaccinazioni»
Fontana ha anche difeso i “numeri” della campagna vaccinale lombarda, da più parti criticata per essere troppo lenta rispetto ad altre Regioni:
«Non c’è nessun tipo di gap nei confronti di altre Regioni. Noi abbiamo utilizzato i vaccini che ci sono stati dati. Prima che mercoledì arrivasse l’ultima dose di vaccini Pfeizer avevamo in magazzino 1.500 vaccini residui, quindi anche se avessimo voluto non avremmo potuto vaccinare quelli che mancavano tra gli ultraottantenni, anche perché per vaccinare gli ultrasessantacinquenni si doveva usare solo Pfeizer. Stiamo seguendo un programma rispettoso della disponibilità dei vaccini che riceviamo e degli impegni che il Governo ci ha dato».
«Per ora nessun problema di scorte, vedremo più avanti…»
Per Fontana, dunque, il tema principale è quello legato all’approvvigionamento e alla consegna dei vaccini, più che alla macchina organizzativa delle somministrazioni:
«Se ci saranno le dosi, sulla base delle strutture che abbiamo organizzato arriveremo a 150mila vaccinazioni al giorno».
Circa la novità riguardante AstraZeneca, ora «consigliato» solo per gli over 60, Fontana ha spiegato che «fino ai 60 anni possiamo andare avanti con la modulazione precedente, poi quando arriveremo ai sessantenni dovremo per forza rimodularla. Mi auguro che arrivino Pfeizer, Johnson & Johnson e Moderna in quantità tali da sopperire al fatto che ci consigliano di non usare AstraZeneca sotto i 60 anni». Ha infine detto, a margine della scuola politica della Lega a Milano nella quale è intervenuto, che «al momento non ci sono problemi di scorte in Lombardia. È arrivato un carico di Pfizer per cui per ora siamo coperti».
«Gli assembramenti? Ci sono, ma dobbiamo pensare solo a vaccinare»
Un’ultima battuta, Fontana l’ha dedicata agli assembramenti che, negli ultimi giorni, si sono visti in alcuni centri vaccinali in occasione delle vaccinazioni degli over 80 a cui non erano arrivati gli sms di prenotazione degli appuntamenti.
«Gli assembramenti è possibile che ci siano, ma in una situazione del genere se l’unica conseguenza è qualche assembramento allora va benissimo – ha commentato il governatore -. Stiamo facendo un’operazione sanitaria che non ha precedenti. Può darsi che gli assembramenti ci siano e mi spiace, ma si verificano in tutto il resto del Paese. In questo momento dobbiamo pensare al risultato, che è solo vaccinare».