Centenario della nascita del Prof. Massera, tante le iniziative per ricordarlo
Per commemorare il personaggio illustre è stato istituito un Comitato.
Cent’anni fa, il 15 aprile 1921, nasceva a Novate Mezzola il prof. Sandro Massera. Per iniziativa di un apposito comitato, costituito dal Comune di Novate Mezzola e dal Centro di studi storici valchiavennaschi con la partecipazione dei figli Andrea e Silvia e di un gruppo di volontari, si vuole ricordare l’anniversario, anche se il periodo di pandemia impedisce convegni e conferenze in presenza.
Insegnante e storico
Sandro Massera fu insegnante esemplare, di quelli che lasciano il segno e che danno sapore alla scuola. Appena laureato in lettere antiche, insegnò italiano e latino nelle Marche, prima a Fermo, poi a Jesi, stabilendosi poi a Sondrio, dove ricoprì la cattedra di latino e greco al ginnasio “Giuseppe Piazzi” e quindi quella di italiano e storia all’istituto “C. Lena-Perpenti”. Quanti hanno avuto la fortuna di averlo come insegnante ricordano la sua competenza, l’autorevolezza, la sensibilità e la capacità di coinvolgimento e la passione, che traspare anche nei suoi scritti storici.
Fu infatti uno storico attento, che andò al fondo nelle sue ricerche, non limitandosi a quanto già edito, e arricchendo notevolmente le conoscenze, anche mediante la pubblicazione integrale di relazioni dell’epoca redatte da protagonisti di diversi fronti, il tutto corredato da un apparato illustrativo spesso sconosciuto e da lui rintracciato nelle biblioteche europee.
Le opere
Due furono i periodi storici privilegiati da Massera nei suoi volumi e negli articoli apparsi sulle riviste storiche della provincia di Sondrio. E non furono scelti a caso, perché coincidono con i periodi in cui le vicende di Valtellina e Valchiavenna giocarono un ruolo importante nella storia europea. Segno anche questo dell’esigenza di inserire la nostra storia, anche in ambito scolastico, nella grande storia nazionale e internazionale.
Un periodo riguarda il ’600, dal secondo al quarto decennio, quando le valli, che oggi da un paio di secoli costituiscono la provincia di Sondrio, furono contese tra Europa e Spagna, le maggiori potenze europee di allora.
Il secondo periodo è il trapasso a cavallo tra Sette e Ottocento, quando, dopo due secoli e mezzo, i Grigioni persero per sempre il loro dominio sulle nostre valli, a favore prima dei napoleonici, poi del regno lombardo-veneto sotto gli Austriaci.
Un terzo capitolo degli studi di Sandro Massera riguarda la sua terra natia, dove fu sindaco dal 1956 al ’60 e dove fu promotore di comitati volti al restauro di due importanti testimonianze: la chiesa della Trinità, il più ricco esempio di chiese barocche in Valchiavenna e il cimitero settecentesco, che fu recuperato dall’abbandono per diventare una rara testimonianza di storia della comunità.
In questa ottica va ricordato come uno dei fondatori nel 1959 del Centro di studi storici valchiavennaschi, dove fu consigliere fino al 2003 e negli ultimi anni pure vice presidente. La stessa carica ricoprì dal 1970 al 1987 nella Società storica valtellinese di Sondrio, dove risiedette fino alla morte, avvenuta il 19 giugno 2012 a Teglio.
Oltre 35 sono gli articoli da Massera affidati a “Clavenna”, l’annuario del Centro di studi storici valchiavennaschi, una dozzina quelli apparsi sul “Bollettino della Società storica valtellinese”, tutti, com’era sua consuetudine, molto documentati. Tra i suoi volumi si segnalano la biografia di Gian Giacomo Paribelli, diplomatico valtellinese del ’600, “La delegazione valtellinese al congresso di Vienna nel 1814-15”, “La fine del dominio grigione in Valtellina e nei contadi di Bormio e di Chiavenna” e l’ultima, del 1999, “La spedizione del duca di Rohan in Valtellina” e contadi, edita da Giorgio Mondadori di Milano e dal Credito Valtellinese.
Tra gli studi relativi alla sua terra si ricordano “La chiesa della Trinità a Novate” con Livio e Aurelio Benetti, “Nuaa de na vòlta” con vecchie fotografie. Importante fu nel 1985 il “Vocabolario del dialetto di Novate”, un’opera esemplare per metodo e completezza, divenuta punto di riferimento per le opere linguistiche successive. Infine “Novate e i suoi ‘picarpreda’ “, dedicata a tante generazioni di novatesi e non, che si dedicarono alla estrazione e alla lavorazione del granito sanfedelino, utilizzato nella pavimentazione nelle principali città di mezza Italia.
Iniziative del Comitato nel 2021/2022
L’attuale difficile situazione, imposta dal covid-19, limiterà quest’anno le iniziative per ricordare il centenario della nascita del prof. Sandro Massera.
Innanzitutto sarà ripubblicata l’opera sui “picapreda”, uscita nel 1996 in una delle raccolte del Centro di studi storici valchiavennaschi. Essa sarà integrata da un articolo pubblicato dallo stesso autore nel 2003 su “Clavenna”, relativo agli inizi della lavorazione del sanfedelino. - Spiegano dal Comitato - L’ opera verrà presentata al pubblico nel corso del prossimo autunno. Verranno realizzate delle clips, pubblicate sul canale Youtube del Comune di Novate Mezzola, per meglio raccontare e assaporare il lavoro svolto dal Massera come uomo, come storico, come insegnante e come cittadino oltre a scoprire il territorio natale dell’illustre professore.
L’anno venturo si intende dar corso alla ripubblicazione del Vocabolario del dialetto di Novate, uscito nel 1985 anch’esso nelle edizioni del Centro di studi storici valchiavennaschi e, come quello sui “picapréda”, da tempo esaurito. Questa riedizione verrà arricchita da un CD, curata dall’ IDEVV( Istituto di dialettologia valtellinese e valchiavennasca), al fine di conservare e ascoltare l’esatta fonetica delle parole. - Chiosa il Comitato - Sono previsti nel 2022 anche un convegno sullo storico Massera e un appuntamento nella chiesa della Trinità per un concerto a quell’organo seicentesco come omaggio a chi volle il completo restauro di quella importante testimonianza barocca.