Bar e ristoranti: ecco cosa controlleranno le forze dell'ordine
Il punto è stato fatto oggi nella riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica appositamente convocato dal prefetto di Sondrio Salvatore Pasquariello.
Con l'entrata della Valtellina in Zona gialla hanno riaperto bar e ristoranti, con il servizio al tavolo solo all'aperto. Ma quali sono le regole e, soprattutto, su cosa si basano i controlli. Il punto è stato fatto oggi, mercoledì 28 aprile 2021, nel corso della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica appositamente convocato dal prefetto di Sondrio Salvatore Pasquariello.
Bar e ristoranti, ecco come va interpretato il decreto
In una nota diffusa oggi, la Prefettura spiega:
"Per quanto riguarda la delimitazione dell’espressione “esclusivamente all’aperto” si è convenuto che si riferisce alle attività dei servizi di ristorazione che si svolgono su aree private e/o pubbliche in concessione, totalmente all’aperto, nonché all’interno di verande, gazebo, pedane, dehors, etc., purché tali strutture possano essere mantenute aperte su almeno tre lati, salvo l’ingombro dei sostegni".
"Per quanto riguarda, invece, la problematica inerente l’orario di esercizio di tali attività, si è convenuto, da una parte, che tutte le attività dei servizi di ristorazione (a mero titolo esemplificativo, bar, ristoranti, pub, pizzerie, gelaterie, etc.), possano esercitarsi con servizio al tavolo dalle ore 5.00 alle ore 22.00, nel rispetto dei prescrizioni anticovid vigenti per il loro svolgimento; dall’altro, che quelle caratterizzate da codice ATECO 56.30 (bar e altri esercizi assimilabili senza cucina) devono terminare il servizio d’asporto alle ore 18.00, ma resta consentito anche per quest’ultime continuare a svolgere l’attività dalle ore 18.00 alle ore 22.00 esclusivamente con servizio ai tavoli".
Chieste indicazioni al Consiglio dei Ministri e al Ministero dell'Interno
La nota della Prefettura conclude:
"In relazione a quanto precede il Prefetto ha chiesto utili indicazioni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Interno e alla Regione Lombardia, facendo presente che i surriferiti orientamenti del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica sono stati assunti quali sue provvisorie direttive alle Forze dell’Ordine e alle Polizie locali per l’uniforme attività di controllo nel territorio di questa provincia".